La vodka russa tra storia e narrazione
La vodka e il suo consumo: regole e tradizioni popolari
La vodka è stata da sempre un elemento onnipresente e costante nella storia e nella cultura popolare russa. Sin dal principio, questa bevanda è stata indissolubilmente legata alla Russia e alla sua cultura, diventando simbolo di identità nazionale nonché parte indispensabile della vita quotidiana. La vodka infatti ha accompagnato e talvolta sostenuto in qualunque momento storico l’intera popolazione russa – di ogni rango e classe sociale – diventando allo stesso tempo sia orgoglio che piaga nazionale. La tipica associazione tra Russia e vodka è dunque assolutamente naturale, poiché questo distillato è stato a lungo – ed è tuttora – un elemento imprescindibile nella vita di ogni russo, fondamentale per celebrarne gli eventi più significativi.
La vodka è diventata, con il tempo, anche un importante simbolo di ospitalità e di cortesia: è per questo che in Russia vi è un vero e proprio “codice civile” che ne regolamenta l’uso nella tradizione russa di ogni famiglia. Ogni distillato ed ogni bevanda alcolica porta da sempre con sé un proprio metodo tradizionale e nazionale per essere consumata al meglio, tramandato e ricordato attraverso la letteratura, la storia e la cultura popolare.
È stato proprio lo scrittore e drammaturgo russo A. P. Čechov a descrivere nel dettaglio l’autentico e tipico modo russo di ingurgitare vodka:
And you don’t drink a Vodka right away. No, Sir. First, you take a deep breath, wipe your hands and glance up at the ceiling to demonstrate your indifference. Only then you raise your vodka slowly to your lips and suddenly: Sparks! They fly from your stomach to the furthest reaches of your body!
Tuttavia, in Russia la vodka non è semplicemente consumata durante i pasti come qualsiasi altra comune bevanda, ma vi sono una serie di rituali e di tradizioni ben precise che ogni famiglia rispetta quotidianamente. I tre elementi fondamentali che devono accompagnare sempre il consumo di vodka sono: un motivo ben preciso per riunirsi e celebrare, la presenza costante di brindisi durante la celebrazione e, infine, un buffet di cibo e stuzzichini specifici da mangiare subito dopo aver bevuto il distillato.
La maggior parte della popolazione russa, infatti, non beve vodka senza una ragione ben precisa. Spesso si beve vodka in occasioni speciali – ad esempio compleanni, battesimi, nascite, matrimoni, festività tipiche nazionali o locali, affari andati a buon fine e contratti lavorativi firmati, o semplicemente stagioni fruttuose dal punto di vista agricolo e raccolti abbondanti – ma soprattutto la si consuma sempre in compagnia.
La tradizione del riunirsi e passare del tempo assieme – talvolta intere giornate – mangiando e bevendo in compagnia, è chiamata zastol’e (letteralmente “banchetto”) e rappresenta l’autentica cultura popolare russa dell’amicizia, della solidarietà, della convivialità e della condivisione. Non a caso la maggioranza delle festività popolari tendono a raggrupparsi nel tardo autunno e nell’inverno – subito dopo il raccolto – quando vi è ingente disponibilità di vodka.
Di considerevole importanza è anche la preparazione di antipasti o spuntini da consumare subito dopo aver sorseggiato la vodka: in Russia sono chiamati zakuski, parola che presenta una evidente connessione con il verbo russo kusat’ (addentare) e con il sostantivo vkus (gusto, sapore). Tra i zakuski più celebri e popolari vi sono i classici solenye ogurcy (cetrioli sottaceto), il čërnyj chleb (pane nero), insalate di tutti i tipi e carne alla griglia, tra cui ricordiamo gli šašlyki (spiedini di montone). L’importanza della presenza di un buffet di antipasti o spuntini da mangiare subito dopo aver bevuto la vodka è confermata e sottolineata da un famoso proverbio russo, che recita: «Водка без закуски деньги на ветер!» (Vodka senza spuntini – soldi buttati!)
Secondo le regole della tradizione russa, prima di un pranzo o di una cena ricca di ospiti e all’insegna della condivisione, è necessario porre in congelatore sia la vodka che i bicchierini tipici utilizzati per servirla – chiamati stakančiki, diminutivo di stakan (bicchiere). La vodka, inoltre, non viene consumata dalle famiglie russe solamente a fine pasto ma è una presenza costante durante l’intero arco di tempo dell’incontro. Tipico della tradizione russa è bere il primo stakančik di vodka a stomaco vuoto: è il cosiddetto “bicchierino di benvenuto”. Come descrive minuziosamente A. P. Čechov, la vodka non è tradizionalmente sorseggiata lentamente ma viene bevuta in un singolo e rapido sorso, il quale è accompagnato all’istante da uno stuzzichino: i più comuni sono cetriolini o pane con caviale.
Segue un’ulteriore regola fondamentale per ogni autentico banchetto russo, spiegata minuziosamente attraverso un secondo proverbio: «Поздно выпитая вторая – зря выпитая первая!» (Più tardi bevi il secondo bicchiere – più sprechi il primo). Tipico della tradizione russa, dunque, è non far trascorrere troppo tempo tra un bicchiere di vodka e il bicchiere successivo durante il pasto.
Tuttavia, la tradizione russa prevede un altro elemento tipico ed imprescindibile durante ogni incontro conviviale: il tost (brindisi). Un classico brindisi russo ha l’aspetto di un piccolo racconto o di un aneddoto, seguito da una conclusione scherzosa o paradossale e dall’invito a bere in onore di questa conclusione.
In una commedia sovietica degli anni ’60 – Kavkazskaja plennica, ili Novye priključenija Šurika (Il prigioniero caucasico o Le nuove avventure di Šurik) – il protagonista Šurik giunge nel Caucaso per comporre una raccolta di fiabe, storie, leggende e brindisi tipici locali; ogni abitante del posto che egli incontra sul suo cammino, tuttavia, esclude sistematicamente ogni possibilità di raccontargli tipici brindisi del posto a meno che Šurik non accetti di bere prima in loro compagnia. Ricordiamo un brindisi in particolare tra quelli presenti nella commedia sovietica:
Мой прадед говорит: имею желание купить дом, но не имею возможности. Имею возможность купить козу, но не имею желания. Так выпьем за то, чтобы наши желания совпадали с нашими возможностями!
Una cerimonia o un incontro conviviale tipico della popolazione russa, tuttavia, include un ampio numero di brindisi, i quali non devono necessariamente avere l’aspetto di lunghi racconti o aneddoti, ma possono anche presentarsi come brevi espressioni d’augurio. Il brindisi più comune – diffuso specialmente tra i turisti in Russia – ad esempio è il classico za zdorov’e! (alla salute!), spesso nella variante vaše zdorov’e!
(alla vostra salute!); tipico è anche brindare successivamente al motivo dell’incontro o all’incontro stesso, specialmente nel caso in cui l’incontro sia servito a mettere in contatto nuove persone e a stringere nuove amicizie. In questo caso, al brindisi za vstreču! (al nostro incontro!) seguirà probabilmente il brindisi za našu družbu! (alla nostra amicizia!). Un altro classico brindisi russo è za ljubov’! (all’amore!), seguito spesso dalla volontà di onorare le donne presenti alla cerimonia, attraverso un brindisi che reciterà za našich mil’ych dam! (alle nostre adorabili donne!). I russi, inoltre, sentono e mostrano sempre anche un particolare rispetto per gli anziani ma soprattutto per i genitori, ai quali – specialmente durante cene e cerimonie in famiglia – dedicano spesso un brindisi, attraverso l’espressione za roditelej! (ai genitori!).
Tuttavia, la tipologia dei brindisi durante una cerimonia russa varia e si differenzia in base alla natura dell’incontro e alla motivazione che ne è alla base. Se la cerimonia in questione è un compleanno, ad esempio, il primo brindisi si presenta solamente sottoforma di un augurio di una vita lunga, in salute e ricca di successi per il festeggiato; il secondo brindisi, invece, è solitamente rivolto ai suoi genitori.
Durante i festeggiamenti di un matrimonio, invece, dopo aver brindato alla salute dei nuovi sposi, è caratteristico dei russi gridare più volte l’espressione gor’ko! (letteralmente “amaro”): l’intenzione degli ospiti è di invitare gli sposi a rendere il banchetto “più dolce”, deliziandoli con un lungo bacio, al quale brinderanno successivamente gli invitati.
Tuttavia, tra le numerose cerimonie russe tradizionali vi è una in particolare che presenta dei rituali caratteristici ben precisi: il funerale. Generalmente, i funerali si svolgono il terzo giorno dopo la scomparsa di una persona cara e in questo giorno parenti, amici e familiari si riuniscono per una cena commemorativa speciale. Viene posta al centro della casa un’immagine celebrativa del defunto, davanti alla quale è sistemato un bicchierino di vodka affiancato da un pezzo di pane nero: rappresenta il capovolgimento della tradizione russa del brindare e condividere del pane nero per celebrare la nascita di nuove amicizie
o conoscenze; simboleggia, inoltre, la presenza costante del defunto, il quale partecipa in questo modo al banchetto. Successivamente, il nono giorno dopo la scomparsa della persona cara è tradizione organizzare o partecipare ad una seconda celebrazione commemorativa seguita da una ulteriore cena in onore del defunto: si ritiene, infatti, che il nono giorno l’anima del defunto lasci definitivamente il corpo. Il quarantesimo giorno, infine – giorno in cui si ritiene che l’anima cominci a dirigersi, invece, verso l’altro mondo – si organizza ancora una volta una funzione religiosa commemorativa del defunto ed un banchetto.
Ogni commemorazione è caratterizzata da numerosi brindisi per ricordare e celebrare il defunto: solitamente, ad un banchetto funebre, i primi brindisi riguardano storie, racconti e aneddoti sulla vita e sulle avventure della persona scomparsa; alla fine della commemorazione, invece, brindisi tipici in onore del defunto e in sua memoria sono Večnaja pamjat’ (sia ricordato per sempre) e Zemlja puchom (che la terra gli sia lieve). Ad ogni brindisi in commemorazione di un defunto, è consuetudine evitare di scontrare i bicchieri in segno di rispetto per la persona scomparsa.
Un’altra particolarità della tradizione russa che riguarda principalmente la conclusione di ogni banchetto o di ogni incontro, prescindendo dalle ragioni della sua organizzazione, è la presenza di un ultimo brindisi pronunciato nel momento stesso in cui gli ospiti si accingono a rientrare. Il brindisi na posošok – diminutivo di posoch (bastone) – fa riferimento a tempi più lontani, in cui era diffuso tra i viaggiatori l’utilizzo di un particolare bastone da passeggio il cui scopo era sostenerli ed accompagnarli nei loro lunghi viaggi; questo ultimo brindisi, dunque, ha fondamentalmente lo scopo di augurare agli ospiti un buon viaggio di ritorno a casa e di assicurarsi che quest’ultimo sia il più tranquillo e sicuro possibile.
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La vodka russa tra storia e narrazione
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandra Di Nunno |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2018-19 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere |
Corso: | Culture delle Lingue Moderne e del Turismo |
Relatore: | Marco Caratozzolo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 80 |
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