Fondamentalismo religioso in Israele: come una minoranza può minare le basi di uno stato democratico
La visione ideologica del mondo ultra-ortodosso rispetto al sionismo religioso
Mentre i sionisti religiosi pongono come condizione al compimento della Redenzione la piena sovranità su Eretz Israel, il resto del mondo ortodosso, soprattutto la sua ala più estrema rappresentata dagli ultra-ortodossi, si oppone con vigore alla pretesa sionista di riunire gli esiliati in Israele prima dell'effettiva fine dei tempi, momento che può compiersi solo in una Redenzione non forzata dall'azione umana.
L'ideologia haredi attribuisce più importanza allo studio della Torah, non condivide l'ipotesi secondo cui il momento attuale corrisponderebbe all'avvento del Messia, non condivide l'interesse per la conquista della Terra, ma si focalizza sul principio del “pikuach nefesh” ovvero sulla salvaguardia della vita degli Ebrei. (R. L. Eisenberg, 2010)
Giacché il destino del popolo ebraico è sempre stato quello di essere discriminato dalle altre nazioni, è importante evitare il conflitto e promuovere il compromesso con i “gentili”.
Non avendo inoltre condiviso la creazione dello Stato di Israele, non ne celebra la ricorrenza, tanto meno si presta il servizio militare, preferendo consacrare il proprio tempo agli studi religiosi.
Contrariamente al movimento sionista religioso, il mondo haredi si è sempre mostrato disinteressato al concetto di Eretz Israel così come inteso nella Teologia della Terra. Questo disinteresse è motivato da una concezione diversa dell'esistenza e dell'agire umano rispetto a quella dei sionisti religiosi.
Secondo gli ultra-ortodossi nulla può l'azione dell'uomo nella storia del mondo e nelle sorti di Israele e il suo popolo. (M. Perani, 2004)
Il giudaismo ultra-ortodosso rifiuta la concezione tipicamente sionista secondo cui è possibile accelerare il processo di Redenzione attraverso l'azione umana.
Questa prospettiva li porta a considerare privo di senso e del tutto illusorio l'attivismo che caratterizza il movimento nazional-religioso.
Secondo il pensiero del mondo ultra-ortodosso, di cui fanno parte quelle correnti che hanno rifiutato il processo di emancipazione ed assimilazione così come il giudaismo riformato, il sionismo non sarebbe che una deviazione dal vero giudaismo, un fenomeno ritenuto empio nella sua presunzione di voler riunire gli esiliati in Terra di Israele prima della fine dei tempi, evento che potrà avere luogo solo nel momento della Redenzione per effetto del loro pentimento (Teshuvah). Gli haredim condannano il progetto sionista di voler ricostituire il nuovo Regno “prima della fine”, spezzando in tal modo la catena che lega il popolo ebraico alla Teshuvah: una Redenzione senza pentimento equivarrebbe ad un atto di natura maligna. (R. Guolo, 1998)
Le ragioni sottostanti l'opposione haredi rispetto all'ideologia sionista si basano sulla credenza che il popolo di Israele avrebbe promesso al suo Dio che nulla avrebbe intrapreso al fine di accelerare la fine dei tempi.
Secondo l'interpretazione haredi, nel momento in cui i sionisti spronano gli Ebrei dispersi nella Diaspora a ritornare nella propria Terra per ricostituire un nuovo Regno, essi sfidano la volontà di Dio stesso che aveva ordinato invece di attendere che la giustizia divina si manifesti a suo tempo:
“[…] non risvegliare l'amore” (Cantico dei cantici 2,7)
”Io, l'Eterno affretterò le cose a suo tempo.” (Isaia 60,22).
Nei lunghi secoli di esilio (galut), gli haredim hanno progressivamente sostituito il riferimento alla Terra di Israele all'accento posto sulla piena osservanza della Torah, operando il tal modo una de-territorializzazione concettuale. (D. Bidussa, 2000)
Il legame di origine divina tra l'elezione del popolo ebraico e la Terra promessa si allenta, e la Terra di Israele diviene così ogni luogo in cui vi siano Ebrei impegnati a studiare la Legge e a santificare il proprio Dio. (M. Perani, 2004)
E sarà proprio a causa di questa forte opposizione del mondo tradizionale ortodosso nei confronti di quanto ritenuto un'eresia, che pur di contrastarla andranno oltre le loro divergenze ideologiche interne creando nel 1912 l'Agudat Israel, partito esplicitamente antisionista.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Fondamentalismo religioso in Israele: come una minoranza può minare le basi di uno stato democratico
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Informazioni tesi
Autore: | Cinzia Falcade |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Sociologia |
Corso: | Sociologia |
Relatore: | Vincenzo Pace |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 141 |
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