La pena della violenza e nella violenza sessuale
La violenza in famiglia: profili sociologici e giuridici
La famiglia rappresenta un sistema complesso, in cui agiscono individui, ruoli, responsabilità e mansioni. Si tratta di un sistema determinato da vincoli di tipo affettivo, in cui agiscono sia affetti positivi (quali il rispetto, la condivisione, l'amore ed il desiderio sessuale), sia affetti negativi (quali l'odio, la sopraffazione, la violenza, la prevaricazione e la perversione).
La famiglia rappresenta, per definizione, uno degli ambiti di potenziale protezione per i suoi membri, ma all'occorrenza può diventare anche un ambiente ostile e pericoloso per l'integrità fisica e psichica dei soggetti che ne fanno parte. Le pareti domestiche possono essere il teatro di frequenti violenze, anche perché, talvolta, la famiglia si trasforma in un sistema di attribuzioni dei ruoli maschili e femminili in cui prevale da un lato il modello di dominanza e, dall'altro, quello di sottomissione. La violenza in famiglia, allora, non rappresenta soltanto l'esplosione di un conflitto, ma lo sfogo di insoddisfazioni, tensioni, rabbie, frustrazioni. Essa nasce da spazi di incomprensioni. Di solito di tratta di un fenomeno maschile, che nasce dalla convinzione di poter dominare i diritti corporei, spirituali, economici e relazionali del partner: se la donna assume un ruolo passivo e vittimistico, la violenza può raggiungere livelli aberranti e criminali.
Negli ultimi anni il fenomeno della violenza intrafamiliare, ed in particolare della violenza contro le donne nell'ambito della famiglia (sia essa moglie, convivente, madre o figlia), si è trasformato in una questione pubblica. Tuttavia, la violenza intesa come prevaricazione fisica, psicologica, sociale, economica e sessuale, esercitata da parte di un soggetto in posizione di forza nei confronti di soggetti più deboli (quali donne, bambini, anziani e disabili), è un fenomeno sociale di origini remote. Tale fenomeno è stato specificatamente studiato soltanto negli ultimi decenni, sotto l'impulso degli studi condotti negli Stati Uniti d'America, che hanno accelerato l'analisi del fenomeno anche in Europa.
La violenza da parte del partner è un fenomeno che interessa tutti i Paesi: l’Organizzazione Mondiale della Sanità, all’interno del Rapporto mondiale su violenza e salute (del 2002), descrive la Intimate Partner Violence come una delle forme di violenza più ricorrenti ed include nella definizione comportamenti di abuso e maltrattamento fisico, psicologico, sessuale ed economico messi in atto all’interno di una relazione intima, nella maggior parte dei casi da soggetti di sesso maschile nei confronti delle donne.
La violenza intrafamiliare ha come sfondo una rete di relazioni familiari distorte. Il fenomeno taglia trasversalmente tutte le fasce sociali, anche se emerge maggiormente in quelle meno abbienti. A differenza dello svantaggio economico, che è ben visibile e quindi più facilmente aggredibile attraverso opportuni percorsi, lo svantaggio relazionale, basato su una comunicazione familiare distorta e perversa, è meno visibile all'esterno e dunque meno prevenibile o curabile. Ciò significa che, in pratica, non è possibile disegnare l'identikit del soggetto abusante, potendo egli appartenere a qualsiasi ambiente sociale, svolgere qualsiasi attività lavorativa ed avere qualsiasi età.
C’è da chiedersi quale rilievo possa avere il fatto che il delitto di violenza sessuale venga commesso nell’ambito intrafamiliare. La Cassazione è stata chiamata spesso ad occuparsi di gravi violenze sessuali endofamiliari che, al di là di sottili questioni giuridiche, lasciano in piedi anche una serie di inquietudini circa la stessa vitalità della famiglia. Il problema da tempo ha richiamato l’attenzione dell’ONU, che dopo varie esitazioni ha cercato di “esaminarne tutti gli aspetti: allo scopo di saperne individuare le vere cause, e proporre delle avvertite raccomandazioni alle legislazioni nazionali”.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La pena della violenza e nella violenza sessuale
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Informazioni tesi
Autore: | Anna Di Nicoli |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Giuseppe Losappio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 177 |
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