Maria Maddalena: fonti e iconografia
La verità su Maria Maddalena
Anche se gli studi recenti dichiarano tre figure distinte in passato molti esegeti occidentali, sostenitori dell’opinione di S. Gregorio Magno, si sono resi colpevoli di aver diffuso il credo, ancora molto vivo nella nostra tradizione popolare, di un’unica Maria Maddalena: «Ne uscì una sintesi di questo tipo: Maria di Magdala era Maria di Betània ma anche la peccatrice pentita e redenta (il particolare dei sette demoni che la possedevano fu da San Gerolamo connesso con i peccati della prostituta).
Col tempo le vennero associate anche altre due figure femminili che rimandano all’icona della dissoluta convertita e redenta dopo la lunga espiazione. La prima […] è la sposa delle nozze di Cana. L’altra è Maria Egiziaca, la prostituta di Alessandria, che visse in realtà quattro secoli dopo e che espiò per quarantasette anni i suoi peccati nelle lande desolate al di là del fiume Giordano, vestita solo dai suoi lunghissimi capelli, dopo che il tempo ne aveva consumato le vesti».
Questo tipo di fraintendimento interpretativo però non è mai stato ufficialmente riconosciuto in Oriente dove le tre donne citate nei canonici hanno sempre mantenuto la loro piena individualità: dato riscontrabile dal momento che alle tre sono assegnate feste differenti: il 21 Marzo infatti viene ricordata la peccatrice senza nome, il 18 Marzo viene celebrata Maria di Betània e il 22 Luglio (come sappiamo) Maria Maddalena (di Magdala). In definitiva infatti, possiamo chiaramente stabilire che la vera “Maria Maddalena” fu proprio quest’ultima, “Maria di Magdala” appunto, ovvero l’apostola originaria della Palestina, quella salvata dai sette demoni e testimone della risurrezione (apostola apostolarum).
Le altre donne appena incontrate nelle fonti evangeliche sono certo figure femminili molto importanti per il credo cristiano, che hanno ruotato intorno a Gesù, nella sua vita e nella sua professione, ma non hanno nulla a che fare con lei se non aver condiviso, secondo gli scritti, alcuni particolari che ne hanno reso possibile la confusione.
Come scrive Giuliana Cordero nel suo saggio: «L’identità/distinzione delle tre donne fuse nel personaggio tradizionale della Maddalena (la questione delle “tre Marie”: la Maddalena è una e trina, la sua identità complessa la rende “figura di sintesi”) ha attraversato tutta la storia della tradizione e della pietà cristiana, giungendo soltanto nel secolo scorso a una rivisitazione sia per via della purificazione ermeneutica sia per un approccio il più possibile interdisciplinare»
La Chiesa arriverà a rigettare questi concetti molto tardi, ovvero solo nel recentissimo Concilio Vaticano II del 1969, quando si riconoscerà ufficialmente l’errore di Papa Gregorio Magno e verrà rettificata l’immagine della santa ribadendo che nel giorno a lei dedicato non verrà ricordata nessun altra Maria: «Celebra solo colei a cui Cristo apparve dopo la risurrezione e in nessun modo la sorella di santa Marta, né la peccatrice alla quale il Signore perdonò i peccati»
Nonostante queste dichiarazioni l’errore di Gregorio Magno fu determinante e si espanse a tal punto in Occidente da fondersi indelebilmente nella nostra cultura: «Maria Maddalena è stata identificata come una prostituta pentita, credenza che ha dominato il pensiero occidentale e la sua rappresentazione artistica per secoli». Ricordiamoci però che non ci è possibile comprendere pienamente gli atti artistici e letterari riguardanti la santa senza prima analizzare e tener conto del sapere culturale degli uomini del passato: è quindi corretto analizzare ed approcciarsi con la giusta prospettiva alle opere riguardanti Maria Maddalena precedenti al secolo scorso e ricordarsi che gli artisti che le hanno prodotte non erano a conoscenza dell’errore gregoriano.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Maria Maddalena: fonti e iconografia
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Informazioni tesi
Autore: | Claudia Puglierin |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Progettazione e Gestione del Turismo Culturale |
Relatore: | Alessandra pattanaro |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 94 |
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