Il metodo dei multipli nella valutazione delle aziende. Il caso di Banca Carige.
La valutazione delle banche
La valutazione del capitale economico delle banche è arrivata, a differenza delle altre imprese, in epoche recenti. In linea di principio, la stima del valore di una banca richiama problematiche applicative analoghe a quelle che presiedono alla determinazione del valore di qualsiasi altra impresa. Sono così applicabili, quali procedimenti di calcolo, i correnti criteri valutativi (patrimoniali, reddituali, misti, finanziari, ecc.) statuiti in generale dalla dottrina e dalla prassi. La scelta di un metodo o di una pluralità di metodi dipende, oltre che dalla disponibilità di informazioni, dall’attenta considerazione delle condizioni e circostanze che caratterizzano la specifica banca nei suoi svolgimenti economici in atto e in prospettiva. In particolare, occorre precisare che vi sono diversi ambiti in cui può rilevarsi necessaria la valutazione di una banca:
- per esigenze societarie connesse a operazioni di finanza straordinaria;
- progetti di ristrutturazione o integrazione;
- acquisizione e cessioni di partecipazioni, aziende, ecc.;
- svolgimento di impairment test relativi agli intangibles;
- predisposizione di equity reports da parte di analisti finanziari.
La stima del valore di una banca si fonda anch’essa sui principi generali di valutazione di azienda elaborati dalla dottrina ed analizzati nei capitoli precedenti, seppur in parte modificati per tenere conto delle peculiarità che caratterizzano il business bancario. Le prime considerazioni svolte evidenziano una serie di elementi che conducono al convincimento che i metodi di valutazione delle banche debbano assumere un approccio equity side, utilizzando quindi tecniche che conducano alla determinazione diretta dell’equity value della banca.
In particolare, i metodi finanziari e i metodi di mercato costituiscono oggi gli elementi fondamentali del processo valutativo delle banche.
Nella nostra trattazione analizzeremo solo il caso della valutazione delle banche tramite il metodo dei multipli, tralasciando le caratteristiche e le peculiarità di valutazione con le metodologie tradizionali. Prima di concentrarci sul metodo dei multipli è bene riportare una breve sintesi dell’evoluzione storica dei metodi di valutazione delle banche in Italia. In particolare, il tema della valutazione delle banche è divenuto sempre più rilevante tra gli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, a seguito dell’avvio del processo di privatizzazione dei grandi istituti pubblici.
In quel periodo, le principali scuole di pensiero hanno consigliato una valutazione degli istituti bancari mediante criteri patrimoniali, reddituali o misti. In particolare, i principali autori che si sono occupati all’epoca della valutazione delle banche, tra cui è importante ricordare la presenza di Luigi Guatri, hanno considerato il metodo patrimoniale complesso come il migliore da applicare.
Tale prassi italiana ha trovato ragione in un insieme di fattori anche storici tra i quali, i più significativi, sembrano essere i seguenti:
- il mercato dei capitali delle banche è stato influenzato per un lungo periodo da un regime vincolistico con riguardo all’apertura di nuovi sportelli e all’ottenimento di licenze;
- le negoziazioni dei capitali bancari sono avvenute, e ancora avvengono, in Italia in un circuito ristretto in cui l’acquirente è stato quasi sempre un’altra banca, che soddisfa in tal modo Le proprie esigenze di sviluppo dimensionale e territoriale.
Successivamente, anche a causa della crisi che ha attraversato il metodo patrimoniale, si sono cercati di introdurre elementi in grado di riflettere la capacità di generare reddito da parte delle banche.
A fianco dei criteri tradizionali negli ultimi anni hanno assunto sempre maggior rilievo i criteri valutativi cosiddetti “di mercato”, cioè ancorati alla osservazione dei prezzi quotati nei mercati regolamentati sia per le società oggetto di stima (ovviamente solo quando queste siano quotate) sia per società comparabili (sotto il profilo economico, strutturale e operativo). [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il metodo dei multipli nella valutazione delle aziende. Il caso di Banca Carige.
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Informazioni tesi
Autore: | Gennaro Russo |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli studi di Napoli "Parthenope" |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Management e controllo d'azienda |
Relatore: | Stefano Pozzoli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 104 |
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