L’ingresso della Turchia nell’Unione Europea: la scelta strategica per un Islam democratico

La storia dell'Europa è caratterizzata da continue frammentazioni, infiniti conflitti e mutevoli confini, di volta in volta legittimati diversamente.
Non si tratta dunque di un entità statica, ma piuttosto di un costrutto sociale dinamico, una comunità a carattere politico che si modella nel tempo sulla base delle circostanze storiche e delle diverse leadership politiche. Con la fine della guerra fredda divenne chiaro che l'Europa non poteva più limitarsi ad un'unione tra gli stati occidentali del continente, così nella prospettiva di un allargamento ad est si stabilì in sede di Trattato di Maastricht (1992) e poi di Amsterdam (1998) che, al di là del criterio strettamente geografico, ogni paese candidato dovesse impegnarsi a condividere gli obiettivi e i principi fondamentali dell'Unione.
Venendo al progetto di Trattato costituzionale europeo, l'articolo 1 stabilisce che "L'Unione è aperta a tutti gli Stati europei che rispettano i suoi valori e si impegnano a promuoverli congiuntamente".
Requisiti essenziali sono dunque che si tratti di uno Stato europeo e che aderisca ai valori indicati all'articolo 2 dello stesso Trattato: "rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello stato di diritto e dei diritti umani".