Purpose - driven company: il giusto equilibrio di un'azienda tra profitto e sostenibilità
La transizione da profit-driven a purpose-driven
Per sopravvivere, ogni organizzazione che crea e fornisce valore deve generare entrate sufficienti per coprire le proprie spese (Pigneur, 2010). Questa definizione che sta alla base dell'economia è tanto semplice da capire quanto fondamentale per comprenderne l'efficacia e la fattibilità. Storicamente, gli imprenditori e i manager hanno sempre visto un conflitto tra il perseguimento di un profitto e la generazione di uno scopo che abbia impatto sociale.
Essenzialmente, possiamo suddividere 3 categorie di aziende e i diversi focus che possono verificarsi nell'intreccio storico tra profit-driven e purpose-driven:
• La massimizzazione del profitto a scapito di altri scopi: approccio profit-driven
• La concentrazione sullo scopo sacrificando i profitti: approccio degli enti no-profit13
• La massimizzazione sia del profitto che dello scopo: approccio purpose-driven
Le aziende che adottano il primo approccio, hanno come obiettivo primario quello di generare profitti vendendo prodotti e servizi. Come spesso è accaduto, questo modello di business ha contribuito negativamente agli impatti sociali e ambientali, specialmente nel XX secolo. Negli ultimi anni, la pressione esterna alle organizzazioni profit-driven è aumentata sensibilmente, soprattutto da parte della comunità di persone appartenenti alla generazione dei Millennials e Z, cosi come dalle stesse istituzioni dei governi occidentali.
Questa categoria di imprese ha cominciato ad interagire maggiormente con le persone, con i clienti, con gli stakeholder, cercando di contribuire anche alle questioni di rilevanza sociale maggiore, non sempre con ottimi risultati. Si nota una tendenza di queste aziende ad adottare programmi sociali che si distaccano dall'azienda, come se appartenessero ad una parte eccezionale dell'impresa. Un esempio è il caso dell'azienda NIKE, che ha deciso di investire l'1,5% del suo reddito annuale per aiutare le comunità più povere adottando diverse iniziative benefiche. Nonostante ciò l'azienda NIKE è stata oggetto di proteste, soprattutto per lo sfruttamento dei propri dipendenti negli stati più poveri della regione asiatica.
Le organizzazioni no-profit vengono spesso confuse con le organizzazioni purpose-driven, dato che entrambe mettono, in primo piano, lo scopo, tuttavia la differenza sostanziale tra le due organizzazioni si riscontra proprio nella ricerca del profitto: le aziende no-profit destinano il loro ricavato per autofinanziarsi nelle proprie attività (anche tramite le donazioni ricevute), quindi gli utili non vengono ridistribuiti tra i soci o ai lavoratori/volontari. Le finalità principali delle organizzazioni no-profit sono principalmente di carattere umanitario, come la promozione di attività di tipo culturale o che sono di interesse pubblico per la comunità.
Le organizzazioni che vogliono massimizzare sia lo scopo che il profitto sono organizzazioni moderne che vogliono far fronte a delle tematiche sociali senza rinunciare alla parte economica dell'attività, necessaria per la sopravvivenza stessa dell'assetto organizzativo. Negli ultimi anni le persone stanno manifestando un crescente interesse verso le purpose-driven company, sia dal lato strettamente strategico aziendale che dal punto di vista accademico. La riduzione degli sprechi, il miglioramento dei processi aziendali, il miglioramento della reputazione dell'impresa nella comunità e della fiducia dei clienti sono solo alcuni dei vantaggi che spingono gli imprenditori ad adottare questo approccio, più impegnativo rispetto alla creazione e allo sviluppo di un'azienda profit-driven, ma con margine di guadagno molto più alto in ottica futura.[...]
13 Le organizzazioni no-profit sono degli enti che non hanno scopo di lucro, ma che svolgono le proprie attività, di utilità sociale, esclusivamente per contribuire agli interessi generali della popolazione come la salvaguardia dell'ambiente o lo sviluppo delle aree più povere della Terra.
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Purpose - driven company: il giusto equilibrio di un'azienda tra profitto e sostenibilità
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Informazioni tesi
Autore: | Lorenzo Pellegrino |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2021-22 |
Università: | Università degli Studi di Milano - Bicocca |
Facoltà: | Sociologia |
Corso: | Scienze dell'organizzazione |
Relatore: | Mattia Martini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 55 |
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