Autismo infantile e Terapia Multisistemica in acqua

Una forma di psicomotricità in acqua sviluppata di recente è la Terapia Multisistemica in acqua. Il termine “multisistemico” si riferisce al fatto che essa interviene su diversi sistemi funzionali del bambino, ossia sul sistema relazionale, cognitivo, comportamentale, senso motorio e motivazionale.

Questa terapia è stata sviluppata in Italia dagli psicologi Giovanni Caputo, Giovanni Ippolito e Paolo Maietta. Negli ultimi anni essa ha riscosso un grande successo e si è diffusa sempre più rapidamente. Si tratta di un metodo che utilizza un ambiente naturale come la piscina ,per attuare un tipo di intervento strutturato e individualizzato rivolto principalmente a soggetti affetti da autismo.

In realtà è risultato un metodo molto utile anche nel caso di altre patologie, come: il ritardo mentale, il disturbo da attenzione e iperattività, il disturbo reattivo dell’attaccamento, il disturbo della condotta, la schizofrenia e la sindrome di Down. Si svolge quindi in un ambiente molto diverso rispetto al classico ambulatorio medico o centro di riabilitazione.

La TMA è un metodo che viene definito “integrato”, in quanto utilizza sia metodi di tipo comportamentale, sia metodi di tipo evolutivo, come la “teoria dell’attaccamento” di John Bowlby, il concetto di ’holding” winnicottiano e la “sintonizzazione” di Daniel Stern.

Esso si basa in primis sull’instaurazione di un rapporto tra operatore e bambino. Questo è un aspetto molto importante in quanto l’operatore andrà ad affiancare il bambino per tutto il suo percorso di rieducazione. Almeno nelle prime fasi quindi, il rapporto sarà 1:1 tra terapista e bambino. Solo alla fine il bambino verrà inserito all’interno di un piccolo gruppo di coetanei normodotati.