Applicazioni di terapia mirata: Trastuzumab e terapia anticancro
La terapia anticancro: l'approccio rivoluzionario delle terapie mirate
La ricerca scientifica ha prodotto, nell’ultimo decennio, importanti informazioni riguardo le basi patogenetiche, molecolari e biochimiche della proliferazione cellulare, del differenziamento e dei processi di riparazione del DNA nel nucleo cellulare. Alterazioni di tali meccanismi a diversi livelli, sono responsabili dell’insorgenza e della progressione di neoplasie maligne. Il difetto, quindi, nasce a livello genetico ed è a carico di una singola cellula che lo trasmetterà, successivamente, ad altre cellule contigue, rendendo l’alterazione genetica carattere comune da trasmettere nell’intera massa neoplastica. Nonostante queste importanti scoperte la cura dei tumori maligni vede ancora come principale impiego l’uso di farmaci chemioterapici citotossici, la cui azione mira al danneggiamento totale del DNA, o ad inibire la duplicazione cellulare provocando la morte in maniera aspecifica, sia delle cellule tumorali sia delle cellule sane in fase di replicazione. Il principale effetto indesiderato nell’utilizzo dei chemioterapici citotossici, deriva sicuramente dalla mancanza di specificità d’azione che innesca sistematicamente, dopo la loro somministrazione, vari tipi di alterazioni nell’omeostasi dell’organismo, tra i quali ricordiamo la mielosoppressione, la mucosite, l’alopecia, alterazioni a livello cardiaco e neurologico e vari altri tipi di alterazioni renali e gastroenteriche.
Spesso questo grosso bagaglio di effetti indesiderati non è sempre controbilanciato da una soddisfacente remissione della malattia neoplastica, soprattutto nei tumori in fase solida avanzata, che rimangono purtroppo - ancora oggi- malattie incurabili, con limitate possibilità di sopravvivenza a lungo termine.
Solo recentemente gli oncologi hanno iniziato ad applicare le conoscenze riguardanti le alterazioni a carico di oncogeni e geni oncosoppressori, e quelle relative ai processi di trasduzione del segnale intracellulare, per la diagnosi, la prognosi ma soprattutto per un trattamento più mirato delle neoplasie. Esistono importanti prove cliniche che sostengono la possibilità di impiegare un’ampia gamma di strategie terapeutiche non citotossiche, basate sull’impiego di agenti citostatici ad azione specifica quali: anticorpi monoclonali diretti a domini o regioni extracellulari; inibitori delle proteine tirosin chinasi; inibitori specifici del dominio catalitico tirosin chinasico di alcuni recettori implicati in neoplasie maligne; inibitori delle metalloproteasi della matrice extracellulare, e inibitori della via di attivazione dell’oncogene ras.
Una delle prospettive più interessanti, su cui peraltro è rivolta l’attenzione del presente lavoro di tesi, riguarda l’impiego degli anticorpi monoclonali nella terapia del cancro, sia come tali, che coniugati a molecole tossiche. Questo approccio si basa sul fatto che la trasformazione di una cellula nello stato canceroso è normalmente associata all’aumento dell’espressione di recettori di superficie. Anticorpi monospecifici diretti contro tali antigeni possono uccidere le cellule, limitando così i problemi legati alla tossicità di molti farmaci antitumorali.
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Applicazioni di terapia mirata: Trastuzumab e terapia anticancro
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Informazioni tesi
Autore: | Mirko Occhiuzzi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi dell'Aquila |
Facoltà: | Biotecnologie |
Corso: | Biotecnologie farmaceutiche |
Relatore: | Nicola Franceschini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 85 |
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