Le lingue degli uomini e degli angeli. La glossolalia nel movimento pentecostale

La definizione di Teosofia come 'sapienza di Dio' potrebbe far credere in prima istanza che essa abbracci solamente l'ambito religioso. In realtà, Essa non manca di includere nel suo ambito di interesse la scienza, definendosi così 'religione scientifica' e 'scienza religiosa' (Judge 2004: 10). Uno dei suoi assunti di base consiste nell'affermare che al mondo esistono degli esseri umani che posseggono un'intelligenza superiore e che «[] prendono una parte attiva nel governo dell'ordine naturale delle cose» (Judge 2004:10).

Tali esseri vengono definiti, come abbiamo accennato più sopra, Mahātmā 'maestri'. Tali eletti provengono da mondi più antichi dove hanno accumulato la loro sapienza. Le identità di questi maestri sono celate ai più perchè esse creerebbero scompiglio nella nostra civiltà: alcuni adorerebbero i Mahātmā come divinità, altri li scaccerebbero come demoni. Gli uomini normali posseggono in potenza, secondo Judge 2004: 15, tutti i poteri attribuiti ai Mahātmā anche se nei primi essi non sono sviluppati ed allenati come in questi ultimi. Sono numerosi, a ben vedere, i prestiti provenienti dalle tradizioni orientali, come ad esempio, il principio della reincarnazione:

La più evidente forma di prestito da queste dottrine era costituita dalla reincarnazione, la cui ripetizione lungo milioni di anni, vista secondo logica evoluzionista, avrebbe condotto l'uomo alla Perfezione spirituale in sintonia con l'evoluzione del cosmo (Giacomelli 2006: 51).

L'eredità teosofica di Madame Blavatsky viene accolta dalla continuatrice Annie Besant, che si preoccupa di identificare alcuni principi cattolici considerati universali (come l'idea di Unità e Triplicità di Dio) e di prestare molta attenzione al concetto di karma, secondo il quale ad ogni azione corrisponde una reazione e la qualità della vita attuale dipende direttamente da come si sono condotte le vite precedenti (Giacomelli 2006: 51-52).