Tecnologie appropriate e corretta gestione dei rifiuti e dei reflui nei paesi in via di sviluppo
La società dei consumi, ci consuma?
Dalla seconda metà del XX secolo l'Occidente ha conosciuto una crescita economica senza precedenti nella storia dell'umanità, che ha portato concreti miglioramenti nella vita quotidiana di milioni di persone. Questo sviluppo si deve essenzialmente al progresso della tecnica che, tramite la produzione di massa, ha permesso a milioni di persone di possedere prodotti che oggi consideriamo di prima necessità. Nella prima fase del capitalismo però sia gli acquisti che le produzioni erano pensate come capitale cioè pensate per durare per lunghi periodi di tempo e, in caso di guasto, si effettuavano riparazioni dell'oggetto.
Ma da oggetti per soddisfare bisogni più o meno essenziali le merci hanno acquisito un valore non solo economico, ma anche sociale. Il vestiario, per esempio, è passato da indumento per coprirsi a corrispondente simbolico di valori, è diventato elemento di differenziazione sociale. Il discorso relativo al vestiario è ripetibile per la maggior parte degli oggetti che oggi possediamo, macchine, telefonini, computer, vacanze, divertimenti; si è avuto quello che Pasolini ha definito un “cambiamento antropologico”. Ma come è avvenuto questo cambiamento?
Gli innegabili vantaggi reali portati da alcune tecnologie, vengono amplificati e lodati grazie al messaggio giornaliero dei mezzi di comunicazione, che trasmettono ideali, sogni di felicità e benessere associati al consumo di un certo tipo di pasta, sugo o macchina. La pubblicità è diventata una presenza incessante del nostro vivere, in televisione, per radio, sui giornali, lungo la strada, nella buchetta della posta, in cui bellezza, giovinezza, sensualità sono associati ai più svariati prodotti. In Italia, senza stupore, c'è stato per un periodo una pubblicità in cui una persona, che girava con un sacchetto pieno di cose, veniva ringraziata da altre persone per il solo fatto che comprando aveva fatto aumentare il PIL; cosa dovremmo dedurre da uno spot così, finanziato tra l'altro dal governo italiano? Che l’ importante è comprare, a prescindere da ciò che compri, al di là del bene e del male.
Grazie quindi a questa perenne campagna di acquisti, e al suo messaggio nascosto, l'acquisto, che equivale alla felicità personale, diventa il nuovo idolo a cui sacrificare tutto, ambiente, comunità, solidarietà e qualsiasi senso di responsabilità. La felicità viene associata al concetto di sviluppo, di progresso, domani si starà meglio di oggi, aumenterà la ricchezza.
PIL, produzione industriale, reddito, efficienza, velocità sono le nuove parole magiche che associate al segno più indicano benessere sia per i ricchi sia per i poveri.
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Tecnologie appropriate e corretta gestione dei rifiuti e dei reflui nei paesi in via di sviluppo
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Pasquali |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria gestionale |
Relatore: | Alessandra Bonoli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 78 |
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