La testimonianza nell'epistemologia di Thomas Reid. Oltre riduzionismo e anti-riduzionismo
La società come luogo della testimonianza
Secondo Thomas Reid l'uomo è un essere sociale, creato per vivere insieme agli altri uomini. La società è il luogo in cui nasciamo, cresciamo, e instauriamo relazioni di vario genere con gli altri esseri umani. Attraverso questa interazione riceviamo e trasmettiamo la maggior parte delle nostre conoscenze tramite la testimonianza. Essa ci fornisce una grandissima quantità di informazioni senza le quali sarebbe molto difficile vivere. Istintivamente al sentire il termine testimonianza la mente va direttamente a quella che viene riportata nelle aule dei tribunali, a quella che viene definita la "testimonianza formale". Questo tipo di testimonianza ha caratteristiche particolari perché è data sotto determinate condizioni88 e anche la verifica della sua veridicità deve rispettarne altrettante. Ma il suo ruolo nella vita di ognuno di noi è minimo. Il ruolo maggiore è rappresentato dalle conoscenze che ci pervengono tramite quella che è definita come la "testimonianza informale". Sono di questo tipo le informazioni che i genitori trasmettono ai propri figli prima che questi imparino a ragionare o avere una coscienza critica; altresì le informazioni che chiediamo e diamo agli estranei; o anche i racconti sui luoghi che non conosciamo e i resoconti storici. Più semplicemente c'è una testimonianza ogni volta che una persona racconta qualcosa a qualcun'altra, con la conseguente formazione di credenze in quest'ultima (testimoni based belief).
Proprio perché necessita dei rapporti sociali, essa è una fonte conoscitiva assolutamente diversa dall'apprensione, dal giudizio e dal ragionamento. Queste ultime sono infatti operazioni intellettive individuali, che ognuno può svolgere nella propria solitudine senza interagire con gli altri. La testimonianza ha invece bisogno della comunicazione tra gli esseri umani per esistere: senza comunicazione, verbale o meno, non vi è testimonianza. Essa ci fornisce informazioni fin dalla nascita, costantemente e per tutta la vita, da persone a noi vicine o da sconosciuti. Quindi la quantità delle informazioni che riceviamo per suo tramite è talmente ampia che nessuna delle altre fonti conoscitive ce ne fornisce altrettante. Ma, nonostante questo ruolo fondamentale nella vita di ogni persona, secondo Reid, la testimonianza e le altre operazioni sociali (social operations) cadono fuori dalle indagini filosofiche dei suoi predecessori.
Infatti, questi sono stati principalmente interessati alle altre fonti conoscitive come la percezione, la ragione, la memoria e la coscienza. Solo David Hume ha dato un resoconto della testimonianza come atto sociale e della sua importanza per la conoscenza, anche se con una visione opposta a quella di Reid. Hume scrive
[…] non c'è una specie di ragionamento più comune, più utile ed anche necessario alla vita umana, di quello che si ricava dalla testimonianza di uomini e dai resoconti di testimoni oculari e di spettatori.
Hume, come riprenderò più avanti, riconosce il ruolo fondamentale della società nel trasmettere le informazioni e nel formare credenze. Ma, in un certo senso, vede questa caratteristica in "negativo". I rapporti sociali, e quindi la testimonianza, comportano la formulazione di credenze; ma molte di esse sono false; è quindi necessario verificare la veracità di ogni credenza riconducendola all'evidenza dell'esperienza e dei sensi. Il ruolo più importante è ancora giocato dal soggetto cognitivo che, da solo, deve verificare e limitare la sua credulità.
Al contrario la visione di Reid della società come "luogo" in cui conoscere è "positiva". La testimonianza è la fonte della maggior parte delle nostre conoscenze, principalmente veritiere, che per nostra natura siamo portati a credere. Ci affidiamo agli altri istintivamente da piccoli e nelle pratiche quotidiane della vita. E questo grazie ai principi di veracità e credulità, che ogni essere umano ha in sé connaturati. Questi due principi vanno sempre di pari passo e ci mettono in rapporto con gli altri sia in qualità di testimoni (dicendo la verità), sia come ascoltatori (credendo alle verità altrui). E spesso e volentieri, aggiungo, alternando questi ruoli all'interno della stessa relazione testimoniale, dando informazioni veritiere per riceverne altrettante. Il soggetto cognitivo di Reid non è più solo, ma diventa sociale; conosce il mondo non solo percependone le qualità ma anche comprendendo il linguaggio umano.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La testimonianza nell'epistemologia di Thomas Reid. Oltre riduzionismo e anti-riduzionismo
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Informazioni tesi
Autore: | Marianna Sanna |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Cagliari |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Pierluigi Lecis |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 71 |
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