La Famiglia Spadafora e i tumulti del secolo XVI in Sicilia (1516-1523)
La Sicilia nei secoli XIV° -XV°
Fin dopo l’ età dei Normanni e degli Svevi e soprattutto dall’ età Aragonese, il baronaggio in Sicilia aveva rafforzato enormemente il proprio predominio nel Regno: alcuni latifondi diventavano veri e propri stati ed i loro padroni esercitavano la giustizia ed imponevano le tasse ai contadini.
A buon ragione si può constatare che, se all’ età Normanna risale l’ introduzione del feudalesimo nell’ isola, è in età Aragonese che si rafforzano le strutture feudali poggianti sul baronaggio e le sue strutture.
Infatti le vicende svoltesi durante il regno di re Federico III, con lo scambio interessato delle parti fra i nobili schieratisi con l’ uno o con l’ altro dei sovrani aragonesi, non avevano comunque sminuito l’ influenza ed il potere di quei nobili che avevano combattuto contro la monarchia angioina.
Pertanto il Regno di Sicilia pur trascinandosi per lunghi anni all’ interno di una situazione che non palesava da parte del potere centrale atteggiamenti di aperta repressione, tuttavia manifestava profondi elementi di inquietudine politica.
Berardo Spadafora il 12 Ottobre 1356 ottenne da re Federico IV l’ investitura del feudo di Cerami, in Val Demone, confiscato al traditore Francesco Ventimiglia. Due giorni dopo la concessione il re scriveva a Berardo lamentandosi del fatto di non aver restituito ad alcuni fedeli di Capizzi, di cui era capitano, gli animali sottratti agli uomini di Cerami. Ma il suo disinteresse rende palese l’ abuso di potere e i danni che lo Spadafora recò agli abitanti di Capizzi.
Nel 1359 morta la vicaria Eufemia, sorella maggiore dell’ ancora minorenne Federico IV Berardo si impossessava con la forza del castello prima e del feudo poi di Gagliano; il re decise di concederglielo a patto che facesse allontanare indisturbato il castellano, ma appena quest’ ultimo giunse a Nicosia fu assassinato.
Nel 1360 riconquistò insieme a Salemi, Alcamo, Calatubo e Castellamare del Golfo, la fedeltà del re. In quell’ anno all’ attività di Berardo si accompagnava quella del barone di Roccella Ruggero II Spadafora.
In seguito, nel 1392, il feudo di Gagliano perverrà al duca di Montalbo, Perio Sancio di Calatajud, maggiordomo di re Martino il Vecchio. Ma nell’ atto di impossessarsene il miles Roberto di Diana, Gran Priore di San Giovanni di Roma e di Messina, lo anticiperà conquistandolo con estrema facilità.
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La Famiglia Spadafora e i tumulti del secolo XVI in Sicilia (1516-1523)
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Informazioni tesi
Autore: | Guglielmo Mazziotta |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2000-01 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Storia |
Relatore: | Carmen Salvo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 89 |
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