La didattica per saxofono nel tempo. Da Adolphe Sax ai giorni nostri
La scuola italiana
In Italia il saxofono giunge già nel 1847 ma passerà circa un secolo prima che cominci ad affermarsi una scuola. Il primo Concerto al mondo nella storia del saxofono fu scritto appunto in Italia da Ermanno Picchi nel 1847 ed eseguito l'anno dopo dal clarinettista Giovanni Bimboni, considerato un virtuoso, che presenterà questo strumento a Firenze presso l'Accademia Filarmonica. Di questo concerto non è ancora stata ritrovata la partitura originale ma riportata alla luce la sola parte solistica ed è attualmente disponibile nella versione per Saxofono contralto in MIb e Banda sinfonica arrangiata dal M° Angelo De Paola e curata dal M° Fabio Sammarco per l'Enciclopedia digitale Il Saxofono Italiano, di cui allego il link dell'opera (https://www.ilsaxofonoitaliano.it/opere/concerto-11/).
Nel 1851 la stessa Enciclopedia ci cataloga il Concerto per Saxofono in Sib e Banda di Giuseppe Podda, ultimato nel 1856, ed eseguito da Podda stesso. Nel 1854 sempre la stessa Enciclopedia ci cataloga l'approdo del saxofono nel melodramma con L'ebreo di Giuseppe Apolloni, eseguita il 23- 1-1855 al Teatro La Fenice di Venezia. Seppur è presente anche un'orchestra sinfonica tuttavia il saxofono sarà inserito sul palcoscenico solo nell'orchestra di fiati. Continuando il lavoro di ricerca su questa Enciclopedia arriviamo al 1865 dove ritroviamo un brano per sax in Mib e pianoforte: Piccoli pezzi sopra motivi di opere di Verdi di Giuseppe Cappelli. Arrivando al 1871 troviamo l'approdo del sax in orchestra sinfonica con la Sinfonia in La maggiore di Archimede Montanelli, brano scritto come prova d'esame al Liceo Musicale di Bologna, istituzione che si rifornì di strumenti di Adolphe Sax. Nonostante questi momenti, perlopiù occasionali, lo strumento non si affermò da subito ma ci furono vari tentativi di inserirlo in organici bandistici stabilmente fino a che l'interessamento di Gioacchino Rossini con La Corona d'Italia, suo brano del 1868 eseguito più di 100 volte alla presenza delle massime autorità di allora, e l'inserimento di 5 sax in organico volle dare un importante impulso per l'inserimento stabile in tutti gli organici bandistici nonché cominciare a proporre l'insegnamento di esso nei Conservatori. Nel tempo timidamente il saxofono comincerà ad essere inserito in organici bandistici fino a che la riforma del Maestro Alessandro Vessella del 1901 vedrà l'inserimento definitivo nelle bande militari. Nello stesso periodo il sax comincia ad essere inserito nelle orchestrine di musica leggera.
Arrivando sui primi approcci al mondo didattico la già citata Enciclopedia ci cataloga, in data imprecisata tra il 1880 e il 1919, il Metodo per Saxofono di Gaetano Trapani, tra il 1880 e 1890 il celeberrimo Metodo popolare di Romeo Orsi, nel 1904 il Metodo per sassofono op. 127 di Carlo Della Giacoma ,tra il 1910 e il 1920 il Metodo Popolare per Saxofono di Giovanni Falorsi, nel 1914 gli Studi per oboe o saxofono soprano op. 134 di Carlo Della Giacoma, nel 1917 Introduzione allo studio del Saxofono di Alessandro Cardoni, nel 1925 il Metodo per Saxofono di Enzo La Monaca, nel 1930 i 6 Studi di perfezionamento per Saxofono di Antonio Jermanni e la Scuola pratica del Saxofono di Federico Antoniotti, nel 1933 Scale e 24 studi per Saxofono Contralto Op. 197 di Angelo Francesco Cuneo e l'anno dopo Arpeggi e 30 studi per Saxofono Contralto Op. 204 dello stesso autore, nel 1935 ancora lui pubblica Metodo completo per Saxofono Contralto Op. 207 e l'anno dopo 32 studi e 4 duetti Op. 207 bis per Saxofono Contralto. Sempre nello stesso anno Alamiro Giampieri pubblica 16 studi giornalieri di perfezionamento per saxofono e nel 1939 il celeberrimo Metodo progressivo per saxofono. Nel 1947 abbiamo sia il Metodo per saxofono di Mariano Bartolucci sia di Gian Maria Pellegrini. Per quanto nel corso degli anni il sax abbia timidamente sviluppato sia una didattica sia tentativi di formare scuole come nel 1928 quando il Civico Istituto Musicale " F. Gaffurio " di Lodi assegnò l'insegnamento del sax ad Alessandro Asti e sia lo sviluppo del repertorio continuava a subire indifferenza del mondo accademico nonostante cominciarono a scrivere progressivamente autori del calibro di Giacomo Puccini nella Turandot, Goffredo Petrassi, Luigi Dallapiccola, Bruno Maderna, Luciano Berio, Giacinto Scelsi, Giorgio Gaslini, Franco Mannino, Nino Rota, Luigi Nono, Giacomo Manzoni, Luciano Chailly, Domenico Guaccero, Franco Donatoni e via dicendo.
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Informazioni tesi
Autore: | Luca Mozzillo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Conservatorio Domenico Cimarosa - Avellino |
Facoltà: | Discipline musicali |
Corso: | Saxofono |
Relatore: | Giovanna Pazienza |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 40 |
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