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Vedere l'autismo da dentro. Comprendere l'autismo attraverso l'autobiografia.

La scrittura come veicolo di comunicazione

L’autobiografia nasce come un progetto di narrare la propria storia di vita, frutto di una riflessione che sfocia nella narrazione di eventi e sentimenti passati.
Questo modo di descrivere la propria vita è presente fin dall’antichità e nel corso degli anni ha subito notevoli cambiamenti; il suo obiettivo è rimasto quello di raccontare una storia, un modo di vivere, di essere e in questo modo trasmettere una serie d’informazioni e di conoscenze.
Queste conoscenze con il racconto assumono una consistenza che in questo modo può resistere ed essere tramandata di generazione in generazione.
Nelle culture passate erano i racconti orali degli anziani a comunicare esperienze di vita, frammenti di vissuto che vengono a costituire pezzi di autobiografia; occupavano il posto di cantastorie e comunicavano il passato alle nuove generazioni.
Dopo la trasmissione orale, la scrittura è il primo modo di comunicazione tra i popoli e il primo mezzo usato per la trasmissione e la conservazione di dati. Con l’avvento della scrittura, per esempio in Grecia nasce la figura dell’aedo, cantore professionista, che aveva il compito di trasmettere i testi oralmente al popolo; il bisogno di comunicazione continua a persistere e a servirsi di personaggi per farsi che questo sia possibile.
Anche i filosofi e i poeti furono dei protagonisti della storia della narrazione di sé; infatti, essi, attraverso la dettatura delle loro memorie ai loro scribi o liberti, non solo tentarono di trasmettere i loro vissuti, ma provarono con il potere della scrittura una sensazione di benessere.
Come esempi di questo genere nel mondo classico troviamo: Platone e la VII lettera, i Commentarii di Cesare e per finire le Confessioni di sant’Agostino che chiudono il mondo classico.
Le confessioni di sant’Agostino aprono una nuova prospettiva del fare-autobiografia; la sua opera è come un dialogo con Dio. Con quest’autore nasce un’autobiografia moderna che accetta il passato anche nelle sue forme più imbarazzanti e compie un vero e proprio scandaglio della propria coscienza; può essere considerato il primo grande modello di racconto autobiografico, reso tale dalla ricerca interiore e dai nuovi elementi psicologici apportati dal cristianesimo.
Il corpo non è considerato il punto di partenza dell’ascesa spirituale che deve essere superato e abbandonato ma è apprezzato e amato in se stesso in quanto opera divina e quindi fonte di bellezza e di desiderio.
Andando avanti con la storia l’autobiografia si espandono oltre le credenze del cristianesimo e la sua ricerca di se stesso attraverso il dialogo con Dio.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Vedere l'autismo da dentro. Comprendere l'autismo attraverso l'autobiografia.

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Informazioni tesi

  Autore: Erica Baldi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Scienze dell'Educazione
  Corso: educatore professionale
  Relatore: Sabina Falconi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 92

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