L'asseverazione di un SGSL nelle pmi tra semplificazione e risparmio
La scelta dei diversi sistemi di gestione della sicurezza
La legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro individua nel datore di lavoro di un'azienda le responsabilità di tipo giuridico, tecnico, metodologico e organizzativo, per cui risulta implicita, anche se di natura volontaria, l'adozione di strumenti come i Sistemi di Gestione della Sicurezza (SGS). Tali sistemi permettono di determinare una organizzazione lavorativa in cui sono definite responsabilità competenze, funzioni e attività che consentono ad un'azienda di superare la difficoltà oggettiva a tenere sotto controllo l'intero apparato organizzativo della sicurezza.
L'applicazione di un SGS si sviluppa secondo una sequenza si fasi ordinata:
a) analisi delle fasi lavorative;
b) individuazione dei pericolo per i lavoratori;
c) valutazione dei rischi;
d) attuazione delle misure di prevenzione per l'eliminazione del rischio;
e) avviamento di un programma di miglioramento.
La mancanza di un modello universale standard di riferimento per quanto riguarda i modelli di organizzazione, rispetto al quale riportare l'asseverazione impone, fra i vari modelli di organizzazione e gestione della sicurezza sul lavoro (MOG) di analizzare i due MOG citati dall'art. 30 D.lgs n.81/2008 e s.m.i. : la British Standards OHSAS 18001:2007 e le Linee Guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001.
Oltre ad essi esistono altri SGSL perlopiù in fase sperimentale o che rappresentano un determinato settore. Quest'ultimi sono rappresentati dalle linee guida SGSL per un impresa di costruzioni ANCE-ICIC, proposte appositamente per le attività di cantiere dall'Associazione Nazionale Costruttori Edili e dall'Istituto di Certificazione delle Imprese di Costruzioni, mentre per quanto riguarda SGSL in fase di studio è da citare il Modello di Organizzazione e Gestione per la sicurezza sul Lavoro UOPSAL AUSL Forlì-INAIL Emilia Romagna, modello sperimentale ancora in sviluppo in alcuni punti.
Tutti questi SGSL sono impostati sulla base della sequenza ciclica delle fasi di pianificazione, attuazione, monitoraggio e riesame del sistema, per mezzo di un processo dinamico.
Tale processo, introdotto dalla normativa ISO 9001, si basa sul cosiddetto ciclo di Deming (ciclo PDCA – plan-do-check-act) il quale prevede che per promuovere una cultura della qualità tesa al miglioramento continuo dei processi e all'utilizzo ottimale delle risorse, tale sequenza si deve applicare in modo iterativo. Tale strategia operativa modulare deve essere applicata all'organizzazione nel suo insieme e va estesa a qualsiasi processo, in modo da generare miglioramento continuo e garantire la gestione e lo sviluppo dei progetti, dei processi, dei prodotti, del personale, dei rapporti con i fornitori.
I contenuti delle fasi possono essere più o meno complessi in ogni singola organizzazione o azienda o unità produttiva in funzione di:
dimensione, natura, attività e relativa complessità dell'organizzazione;
significatività dei pericoli e rischi presenti, potenziali o residui;
soggetti potenzialmente esposti.
La sequenza delle fasi di un SGSL a regime può essere rappresentata dai seguenti punti;
1) definizione di una politica della salute e sicurezza sul lavoro con al quale l'azienda dichiara gli impegni che si assume nel campo della prevenzione dei rischi e del miglioramento progressivo delle condizioni di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro e dei lavoratori;
2) identificazione di tutte le prescrizioni normative cogenti e volontarie;
3) identificazione di tutti i pericoli insiti nelle attività lavorative e valutazione dei relativi rischi per tutti i lavoratori coinvolti e per le interazioni fra gli addetti, dei rischi insiti nell'uso di materiali e di preparati pericolosi, di macchine e attrezzature ecc.;
4) identificazione di tutti i soggetti esposti come ad esempio subappaltatori, lavoratori autonomi, visitatori occasionali;
5) definizione di specifici obiettivi appropriati, raggiungibili e congruenti con gli impegni assunti nella politica del SGSL;
6) elaborazione dei programmi per il raggiungimento di tali obiettivi definendo le risorse necessarie, responsabilità ai vari livelli, tipi di procedure, caratteristiche dei processi, tempi di conseguimento dei risultati;
7) definizione delle modalità di organizzazione e di gestione delle procedure e dei processi al fine di sviluppare e controllare i programmi;
8) diffusione e condivisione della politica e degli strumenti attuativi tutta la struttura aziendale in modo da raggiungere gli obiettivi prefissati;
9) implementazione di un'attività di monitoraggio, verifica ed ispezione, per garantire la funzionalità del SGSL
10) attivazione di azioni collettive e preventive in funzione sia dei riscontri ottenuti durante lo svolgimento delle attività che dei risultati del monitoraggio,
11) effettuazione di riesami periodici del SGSL sia per valutarne l'efficacia e l'efficienza nel raggiungere gli obiettivi fissati dalla politica della salute e sicurezza, sia per valutarne l'adeguatezza rispetto alla realtà aziendale e agli adeguamenti necessari nell'ottica del miglioramento continuo.
Questo brano è tratto dalla tesi:
L'asseverazione di un SGSL nelle pmi tra semplificazione e risparmio
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Pieroni |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Modelli di Organizzazione, Formazione e Valutazione dei Rischi per la Sicurezza del Lavoro Safety Management II |
Anno: | 2014 |
Docente/Relatore: | Alberto Tampieri |
Istituito da: | Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 73 |
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