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Il giocatore di rugby nel ruolo degli avanti: studio sperimentale sull’interazione tra piede, scarpa e terreno nel movimento di traslazione antero-posteriore

La scarpa da rugby

E’ necessario un corretto equipaggiamento podalico per riuscire a contrastare efficientemente la spinta della mischia avversaria. La quantità di forza espressa dai pacchetti di mischia è elevatissima per cui qualsiasi dispendio di energia dovuto a fattori esterni come le calzature deve essere minimizzato al fine non solo di vincere la mischia ma anche di evitare infortuni. Si è visto in letteratura che l’incidenza degli infortuni può essere correlata alla lunghezza e spessore dei tacchetti oltre che a fattori ambientali e a superfici di gioco diverse (erba naturale o sintetica) e alla resistenza torsionale. Per questo motivo la strategia ideale per evitare infortuni è scegliere con accuratezza i tacchetti in base al ruolo del giocatore, alla sua posizione in campo e quindi alla superficie di gioco di sua competenza.
Nel campo di gioco l’efficacia del movimento aumenta quando le forze muscolari veloci e improvvise si associano a quelle di trazione. E’ anche vero che l’associazione tra una rigida fissazione del piede al terreno e l’uso dei tacchetti può portare ad infortuni a carico di caviglia e ginocchio e per questo motivo, alla fine degli anni ’60, molti sostenitori di questo sport indagarono su ciò e proposero design alternativi per nuovi tacchetti. Alcuni fra questi furono Torg et al. i quali svilupparono un design sperimentale che riproduceva il momento torcente necessario a liberare l’interfaccia scarpa-superficie d’appoggio, concludendo che un sicuro coefficiente di rilascio era minore o uguale a 0,31 e che i tacchetti dovevano essere inclusi in una suola modellata con un minimo di 14 tacchetti di mezzo pollice di diametro e non più lunghi di 3/8 pollici. In seguito ad ulteriori ricerche su infortuni senza contatto fisico sono stati fatti ulteriori modifiche tra cui un tacco di plastica di forma discoide, tacchetti ovali poco rilevati, e tacchetti agganciati ad una piattaforma rotante.
Al giorno d’oggi le scarpe moderne permettono la scelta di requisiti più specifici: vi sono scarpe da erba sintetica, quelle per calciare, quelle con tacchetti intercambiabili o con tacchetti modellati. Per un terreno bagnato o di erba naturale è più adeguato utilizzare i tacchetti cilindrici per un maggior “gripping”: questi possono essere in metallo, plastica o di gomma. L’utilizzo di questa tipologia di scarpe su superfici rigide causa però la diminuzione della vita della scarpa; perciò sono state create delle scarpe appropriate per il terreno sintetico equipaggiate con tacchetti di plastica.
I tacchetti a cono sono necessari là dove è indispensabile una forte trazione al terreno per cui vengono utilizzati dai giocatori che prendono parte alla mischia, soprattutto dai piloni, dal tallonatore e dalle seconde linee. I tacchetti devono avere una lunghezza massima di 21 mm. Rispetto alle altre tipologie di scarpe queste sono quindi indubbiamente più pesanti e i tacchetti sono distribuiti sulla suola in maniera diversa. In base alla posizione abbiamo gli high-tops, mid-cuts e low cuts. I tacchetti possono avere varie forme tra cui quella circolare che garantisce la riduzione della pressione dei tacchetti oppure tacchetti a lame che garantiscono l’adesione al terreno fornendo un buon livello di comfort. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il giocatore di rugby nel ruolo degli avanti: studio sperimentale sull’interazione tra piede, scarpa e terreno nel movimento di traslazione antero-posteriore

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Informazioni tesi

  Autore: Fabio Scambelluri
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Podologia
  Relatore: Umberto Alfieri Montrasio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 74

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Parole chiave

calcio
trazione
scarpa
rugby
attrito
podologia
piede
avanti
mischia
tacchetti

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