Serie Dinamica del Bosco a Rovere nel Parco Nazionale Val Grande
La rovere e i boschi a rovere
Il genere Quercus (famiglia Fagaceae) è sempre stato molto discusso dal punto di vista tassonomico a causa della ricchezza genetica, dei frequenti polimorfismi e dell’ampia possibilità di ibridazione tra le specie. Attualmente è organizzato in sezioni che tendono a riunire specie interfeconde, definite più che altro da estremi ecologici e morfologici. La rovere (Quercus petraea) è compresa nella sezione Robur, insieme alla farnia (Quercus robur) e alla roverella (Quercus pubescens) (BERNETTI, 1995). Il genere Quercus è esclusivo dell’emisfero boreale e caratteristico del regno floristico Oloartico. Durante l’ultima glaciazione le querce caducifoglie erano confinate nella fascia circum-mediterranea, dove tuttora gravita l’areale di gran parte di esse. Le tre specie del gruppo Robur sono le uniche ad aver conosciuto una grande diffusione in tutta l’Europa postglaciale a partire dal 7000 a.C., rimpiazzando le precedenti formazioni a pino silvestre. La massima espansione del querceto misto, arricchitosi progressivamente con altre latifoglie decidue, è collocabile intorno al 5000 a.C., in coincidenza di un sensibile aumento della temperatura. L’innalzamento dei limiti di quota portò le querce a risalire verso piani altitudinali che attualmente sono di pertinenza del faggio, mentre il successivo raffreddamento le costrinse a scendere fino all’odierna collocazione altitudinale, compresa tra il piano basale e il piano submontano delle regioni temperate. L’areale della rovere copre tutta l’Europa centrale, trovando il suo optimum climatico lungo le coste atlantiche, dalla regione cantabrica fino alle isole britanniche. Il limite settentrionale è definito dalle coste scandinave meridionali, mentre a sud la rovere scende fino ai Pirenei, all’Appennino settentrionale e ai Balcani, intersecando ampiamente l’areale della roverella. La rovere non tollera condizioni climatiche eccessivamente continentali, evita pertanto la Pianura Pannonica e verso oriente non supera i Carpazi, a differenza della farnia che si spinge fino agli Urali. Fanno eccezione alcuni areali disgiunti in Crimea e sul Caucaso, dove Mar Nero e Mar Caspio contribuiscono a mitigare sensibilmente il regime climatico. In Italia la rovere è frequente nell’alta Pianura Padana e nel piano submontano dell’arco alpino e dell’Appennino settentrionale. Discontinua la distribuzione lungo la parte peninsulare della catena appenninica e sulle isole, dove penetrano più facilmente farnia e roverella, seppure entrambe subordinate al dominio del cerro (Quercus cerris) (BERNETTI, 1995).
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Serie Dinamica del Bosco a Rovere nel Parco Nazionale Val Grande
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Informazioni tesi
Autore: | Duccio Tampucci |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali |
Corso: | Scienze della Natura |
Relatore: | Carlo Andreis |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 108 |
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