Il danno da vacanza rovinata nel recente Codice del Turismo

Il danno non patrimoniale, secondo il Codice Civile, “deve essere risarcito solo nei casi determinati dalla legge”, ma quest’ultimo spunto normativo è stato interpretato, negli ultimi decenni, in modo abbastanza restrittivo perché, da una parte, si considerava che ‘il solo caso determinato dalla legge’ si avesse quando il fatto illecito integrasse gli estremi del reato, e dall’altra perché il danno non patrimoniale coinciderebbe soltanto, secondo questa interpretazione, al danno morale soggettivo, che cagiona una sofferenza conseguente al fatto illecito, che è, però, solo uno dei molteplici aspetti di cui il giudice deve tenere conto nella liquidazione del danno non patrimoniale, e non un pregiudizio a sé stante, come abbiamo appena sottolineato. Oggi, in ogni caso, non valgono più queste 2 interpretazioni riduttive; le recenti legislazioni hanno infatti prodotto norme che prevedono la risarcibilità del danno patrimoniale anche in assenza di un fatto illecito (es.: danni cagionati da diniego di giustizia, da comportamenti atti a discriminare il prossimo per religione, razza, nazionalità, da illegittimo trattamento dei dati personali). Inoltre, la giurisprudenza ha poi affermato che, “al di fuori dei casi determinati dalla legge, in virtù del principio della tutela minima risarcitoria spettante ai diritti costituzionali inviolabili, la tutela è estesa ai casi di danno non patrimoniale prodotto dalla lesione di diritti inviolabili della persona riconosciuti dalla Costituzione”.