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Il lavoro penitenziario tra finalità di risocializzazione e tutela dei diritti del lavoratore detenuto

La retribuzione del detenuto e il concetto di mercede

La retribuzione del detenuto lavoratore è definita dalla legge come mercede. La semplice lettura della norma permette di notare come il legislatore utilizza l’espressione mercede invece di retribuzione. Sembra che si voglia evidenziare la scarsa produttività del lavoro carcerario e la conseguente giustificazione, sotto questo angolo visuale, della sua riduzione sul piano retributivo. Al lavoratore è assicurato un compenso, non coordinato in maniera sinallagmatica alla prestazione lavorativa e di ammontare inferiore a quello previsto per il lavoro libero.
L’articolo 22 della legge 354/1975 fa un espresso riferimento al carattere equitativo delle mercedi, le quali vengono stabilite da una commissione e possono essere inferiori fino a due terzi rispetto al trattamento economico previsto dai contratti collettivi di lavoro per le corrispondenti categorie di lavoratori.

Il criterio equitativo è accolto anche a livello internazionale sia dalle regole minime ONU (articolo 76), sia dalle regole penitenziarie europee del 1987 ex articolo 76 e 77, e del 2006 ex articolo 26 comma 10, che hanno ritenuto prematuro effettuare un più incisivo accostamento al lavoro libero e si sono limitate a sottolineare l’esigenza che il lavoro venga remunerato in misura equa, tralasciando, tuttavia, di fornire un parametro oggettivo di riscontro per la relativa valutazione di equità.

Dato che il lavoro penitenziario risulta essere equiparato a quello libero, come prevede l’articolo 20 comma 5, la retribuzione avrebbe dovuto rispettare i minimi salariali, mentre la mercede da corrispondere al detenuto lavoratore, proprio in quanto stabilita equitativamente e non necessariamente equiparata a quella dei contratti collettivi, “serve a sottolineare la non coincidenza tra il lavoro penitenziario e il lavoro libero pur prevedendo(si) che il primo debba tendenzialmente modellarsi sul secondo”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il lavoro penitenziario tra finalità di risocializzazione e tutela dei diritti del lavoratore detenuto

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Informazioni tesi

  Autore: Pasquale De Donatis
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Enzo Maria Dell'Andro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 289

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Parole chiave

lavoro penitenziario
rieducazione del detenuto
lavoro dei detenuti
diritti dei detenuti

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