Lo spazio di Resilienza: la capacità di imparare dall'esperienza per affrontare al meglio il domani

Nello sviluppo della resilienza anche la scuola offre un grande contributo, ponendo le fondamenta per una personalità resiliente già da dell'infanzia. Il disagio scolastico strettamente correlato con altre tipologie di disagio che i bambini vivono, e quindi diviene un segnale, una richiesta d'aiuto, un modo per esprimere le problematiche più profonde. Questo si verifica soprattutto nel periodo adolescenziale in cui i ragazzi spesso alle regole imposte anche all'interno di contesti scolastici, esplicitando per lo più dei disagi interiori. La scuola può costituire il tramite mediante il quale si esprime la propria sofferenza ed il proprio dolore esistenziale, e quindi anche un mezzo per aiutare a risolvere situazioni di crisi. "Gli istituti formativi possono porsi come tramite tra il ragazzo e le sue problematiche familiari, ma si possono anche attuare degli interventi di prevenzione di questi disagi, insegnando ai ragazzi a relazionarmi correttamente con gli altri, ad affrontare i problemi, superare le difficoltà, insegnando la resilienza" [La resilienza: il più grande strumento umano - B. Pileri pag.41].
Quando i ragazzi trasgrediscono le regole prima della famiglia e poi anche della scuola, lo fanno quasi sempre per gli stessi motivi e per lo stesso sentimento di mancanza (mancanze nel rapporto con i genitori o con i propri pari). Quando queste mancanze vengono colmate portano a un notevole miglioramento nella vita dei ragazzi. Essere educati alla resilienza sin da giovanissimi comporta l'acquisizione della capacità di affrontare in modo migliore i problemi che si potranno presentare nella crescita e in tutto l'arco della vita. Grazie alla resilienza ciascun bambino è in grado di affrontare ed elaborare con efficacia lo stress e le difficoltà, nonché le sfide di ogni giorno, e le delusioni, gestendo in maniera positiva la sofferenza e/o disagio derivante dalle avversità e dai traumi, individuando obiettivi chiari e realistici, in armonia con le proprie concrete possibilità, sviluppando cosi una capacità di risoluzione dei problemi e delle relazioni sociali autentiche ed equilibrate.
Nel tempo odierno caratterizzato da una forte incertezza del futuro, avere degli efficaci strumenti per la risoluzione delle problematiche e delle situazioni di crisi, significa avere la capacità di comprendere le situazioni più complesse guardando al futuro con maggiore sicurezza.
Sicuramente possiamo dire che la formazione che avviene in primis nella famiglia e poi a scuola debba tendere allo sviluppo della resilienza e che siano proprio questi ambiti ad aiutare la persona a sviluppare tali capacità.
Oggi giorno le famiglie vengono definite di tipo affettivo. Infatti, la cura del bambino, il suo benessere e la sua autostima sono posti in primo piano, in luogo di un atteggiamento autoritario e severo, figlio invece di una cultura dal sapore di passato più o meno recente. Quella che si è sviluppata è una pedagogia più permissiva che ammette la possibilità di "discutere" le regole e all'occorrenza modificarle, sicuramente lontana dalla educazione impartita alle vecchie generazioni per le quali vigeva un progetto educativo con regole ferree che non si potevano in alcun modo discutere o non seguire; era operante senza appello l'obbedienza e la sottomissione del bambino / ragazzo alle figure primarie della sua educazione (genitori e insegnanti). [...]