Il viaggio circolare. La migrazione Transnazionale e di ritorno: il caso albanese
La relazione tra migrazione di ritorno e sviluppo
Nella sua comunicazione su migrazione e sviluppo dell’1 settembre 2005, la Commissione Europea ha rilevato che “il ritorno dei migranti, sia esso definitivo o temporaneo, può avere un rilevante impatto positivo in termini di sviluppo del paese d’origine, in quanto […] determina un trasferimento di capitale umano, economico-finanziario e sociale […] ovvero competenze, know how e/o nuovi atteggiamenti culturali […]. La migrazione circolare e quella di rientro possono contribuire a mitigare l’impatto della fuga dei cervelli”.
Riconoscere il contributo del migrante di ritorno allo sviluppo del paese d’origine è dunque di fondamentale importanza.
Come l’ambito delle motivazioni e delle tipologie della migrazione di ritorno, anche quello degli effetti nel paese di nascita resta un settore scarsamente analizzato dalla letteratura. E’ stata approfonditamente studiata la questione delle rimesse ma scarsa attenzione è stata rivolta al contributo apportato dai migranti e alla più vasta relazione tra migrazione di ritorno e sviluppo. Ciò accade perché mancano dati statistici ufficiali sui ritorni e perché si continua a giudicare l’emigrazione quale valvola di sfogo utile ad allentare l’eccessiva pressione sui mercati del lavoro interni; di conseguenza, il potenziale di chi ritorna come attore di sviluppo non è considerato dovutamente.
Il contributo dei migranti allo sviluppo dei loro paesi deriva dalle risorse che essi vi trasferiscono non solo durante la loro permanenza all’estero ma anche nel momento in cui essi stessi decidono di ritornare. Queste risorse possono essere di tre tipi: in primo luogo, i migranti portano con sé l’esperienza e le competenze maturate all’estero ovvero un notevole capitale umano; secondo, essi molto spesso rientrano con un capitale finanziario pronto per essere investito nell’avvio di nuove attività economiche e imprenditoriali; terzo, essi sono detentori di un capitale sociale specifico legato alla loro esperienza migratoria.
E’ utile sottolineare che non esistono valutazioni macroeconomiche in grado di dimostrare una capacità delle migrazioni di ritorno di “generare” sviluppo; è possibile sostenere invece che i capitali che i migranti portano con sé sono sicuramente in grado di contribuire e alimentare un processo di sviluppo e crescita già avviati. Solo la presenza di un contesto positivo di sviluppo per la realizzazione degli obbiettivi personali e professionali dei migranti ovvero soltanto condizioni economiche e sociali interessanti all’interno della società di provenienza possono attirare i ritorni. In questo caso, per il migrante ritornare significherebbe valorizzare quel capitale umano acquisito all’estero, capace di originare un profitto per l’intera economia e che può più che compensare il brain drain iniziale imputabile all’emigrazione.
L’esperienza lavorativa all’estero genera nuove professionalità e idee, facilitando l’emergere di un atteggiamento imprenditoriale a sua volta incoraggiato dai risparmi accumulati lavorando in un altro stato. Come dimostrano diversi studi sui PVS, una percentuale non trascurabile di migranti di ritorno opta per la creazione d’impresa o per un’attività indipendente una volta tornati in patria. Nel caso dell’Egitto, Wahba rileva che i migranti di ritorno contribuiscono in maniera significativa alla costituzione di piccole imprese e alla conseguente creazione di posti di lavoro. Lo stesso può dirsi nel caso di quel 24% di migranti di ritorno tunisini che investono i loro risparmi in attività economiche, dando spesso vita ad attività completamente nuove. Secondo Cassarino (2008), inoltre, coloro che ritornano dopo un’esperienza lavorativa all’estero piuttosto breve -meno di dodici anni- hanno maggiori probabilità di creare un’impresa rispetto a coloro che rientrano in età pensionabile. [...]
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Il viaggio circolare. La migrazione Transnazionale e di ritorno: il caso albanese
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Informazioni tesi
Autore: | Klementina Grimci |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Teramo |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Politiche Internazionali e delle Amministrazioni |
Relatore: | Everardo Minardi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 122 |
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