L’influenza dei gruppi di interesse sul processo decisionale pubblico
La regolazione del Lobbying europeo
Mentre per gli Stati Uniti il lobbying rappresenta la definizione di una chiara strategia di manifestazione di interessi di gruppo, un processo strutturato e regolamentato che si esprime ormai in pratiche consolidate, nell’Unione Europea manca un’analoga tradizione ed il termine rientra nel linguaggio comune con alcune differenziazioni, indicando quel processo di comunicazione istituzionale tramite il quale i gruppi d’interesse, attraverso canali più o meno formali, forniscono informazioni specifiche attraverso l’elaborazione e la presentazione di studi sperimentali, studi di fattibilità, ricerche di settore, opinioni e memoranda, alle Istituzioni comunitarie in modo tale da influenzarne le decisioni. Il processo è articolato e complesso, includendo oltre all’esercizio di pressione, anche una serie di operazioni precedenti, come la raccolta di informazioni e la loro strutturazione, l’elaborazione di proposte politiche e il sostegno per la loro attuazione.
A partire dagli anni ‘80 la rappresentanza degli interessi all’interno dell’Unione Europea si è sviluppata notevolmente e il fenomeno del lobbying, che costituisce un processo di rappresentanza ancora abbastanza informale, anche se continuo e complesso, ha assunto notevole interesse a livello europeo. Le differenze tra la regolazione attuata in Unione Europea e la legislazione degli Stati Uniti, attengono alle differenti tradizioni politiche e culturali proprie dei due ambiti giuridici. Il lobbying Disclosure Act si rivela come un completo sistema di regole, in grado di definire sia i gruppi di pressione sia la loro attività. La Commissione europea, nella Comunicazione relativa ai gruppi di interesse, si limita a definire alcune linee guida, che dovranno poi essere concretizzate dagli stessi gruppi di pressione. La legge nordamericana regola i meccanismi obbligatori dell’azione, come il registro e i reports, e le sanzioni per il mancato rispetto di tali disposizioni.
La Commissione stabilisce alcuni meccanismi, come il Direttorio ed il codice di condotta, che hanno carattere volontario. Negli Stati Uniti la disciplina sul lobbying mira a stabilire un sistema di garanzie, con l’obiettivo di impedire la corruzione dei gruppi di pressione nell’esercizio della loro attività di influenza. Nella Commissione europea ed in generale nelle altre Istituzioni comunitarie, l’obiettivo delle misure adottate è quello di avvicinare le Istituzioni europee e le loro decisioni ai destinatari delle stesse decisioni, per ampliarne il consenso e aumentare la propria legittimazione. Entrambe le impostazioni giuridiche mirano comunque a stabilire la trasparenza delle relazioni tra i rappresentanti e le Istituzioni e a salvaguardare la partecipazione democratica degli interessi particolari al processo decisionale pubblico, nel rispetto delle pari opportunità e di un uguale trattamento dei gruppi.
I livelli decisionali a livello comunitario oltre ad essere molteplici, subiscono l’interferenza di diversi soggetti esterni, appartenenti sia a gruppi europei sia a gruppi nazionali; in tale ambito le Istituzioni comunitarie interessate a regolare l’azione di influenza dei gruppi, sono soprattutto la Commissione, che mantiene un ruolo fondamentale nella definizione delle politiche, ed il Parlamento, che con le nuove procedure di codecisione e cooperazione previste dal Trattato di Masastricht, assume una posizione determinante nell’adozione delle stesse politiche.
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L’influenza dei gruppi di interesse sul processo decisionale pubblico
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca Priore |
Tipo: | Tesi di Dottorato |
Dottorato in | Law and Economics |
Anno: | 2007 |
Docente/Relatore: | Soci Anna |
Correlatore: | CarulloAntonio |
Istituito da: | Università degli Studi di Bologna |
Dipartimento: | Discipline economiche |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 214 |
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