Basilea 3 e il potenziale impatto sulle banche italiane

La redditività del sistema bancario italiano, nel periodo compreso tra il 1984 e il 1992, era sostanzialmente allineata con quella degli altri paesi europei e seguiva un trend in costante diminuzione. A metà degli anni ’90, i paesi europei riuscirono ad invertire questo trend negativo, mentre il sistema italiano rimase in stallo per buona parte degli anni 90, proprio nel biennio 1994-1995 la redditività toccò il punto di minimo (intorno al 2%).
Negli anni successivi la maggiore efficienza ottenuta sia contenendo i costi sia aumentando la produttività, grazie all’impiego sempre più costante delle tecnologie avanzate, permise alle banche italiane di migliorare il loro livello di redditività che rimase però, mediamente inferiore a quello dei competitors europei.
Nel biennio 2005-2006, in termini di redditività, le banche italiane riuscirono a mantenere il passo delle banche europee, sfruttando soprattutto i vantaggi derivanti sia dalle economie di scala (produzione e distribuzione di servizi) sia dalla migliore gestione del rischio di credito. Tuttavia, la redditività media rimase ancora inferiore a quella degli altri principali paesi europei, ad esclusione della Germania. Nel 2006 ad esempio, sulla base delle informazioni diffuse dalla BCE, il ROE dei gruppi e delle banche individuali in Italia si è attestò intorno al 17% contro un valore medio del ROE di ventisette paesi europei pari al 20%.