Evoluzione dell'informativa di bilancio sugli strumenti finanziari: dallo IAS 32 all'IFRS 7. Esame dei principi e analisi comparativa su un campione di società quotate.
La rappresentazione in bilancio dei prodotti derivati e la risk disclosure
Tra i problemi più delicati fra quelli emersi in occasione della prima applicazione dei principi contabili internazionali IAS-IFRS vi è certamente quello della rappresentazione in bilancio dei prodotti derivati e della risk disclosure. Le medesime difficoltà applicative, peraltro, erano già emerse qualche anno prima dell’introduzione degli IAS-IFRS in Europa, nel contesto statunitense in occasione della prima applicazione del principio FAS 133 nell’ambito degli US GAAP. L’introduzione dei principi IAS 39 e IAS 32 e, successivamente, dell’IFRS 7, ha imposto una notevole discontinuità nella qualità e completezza dell’informazione integrativa sugli strumenti derivati. In particolare, tali principi richiedono l’inserimento nelle note al bilancio di informazioni che consentano al lettore di comprendere come i derivati sono stati utilizzati nel corso dell’esercizio e quali sono stati i risultati dell’attività di gestione dei rischi.
La qualità della disclosure sugli strumenti derivati e sulla gestione dei rischi finanziari è, dunque, particolarmente importante almeno per i seguenti motivi:
- la tematica è molto tecnica e quindi difficile da comprendere anche per gli analisti esterni;
- nel recente passato si sono verificati numerosi episodi di perdite, anche rilevanti, su strumenti derivati, emerse improvvisamente senza che in precedenza fosse stato fornito alcun elemento informativo;
- la difficoltà per il lettore del bilancio di comprendere la relazione tra i rischi finanziari e il valore dell’impresa.
Il carattere innovativo dei suddetti principi ha creato non pochi problemi applicativi per le imprese tenute a redigere il bilancio IAS-IFRS, soprattutto a causa della totale assenza di best practices di riferimento e dell’ampia libertà lasciata ai redattori del bilancio dai principi contabili per quanto riguarda l’organizzazione e la strutturazione dell’informativa integrativa. Il risultato è stato che le imprese hanno approcciato il problema seguendo percorsi di implementazione dei cambiamenti spesso molto diversi, in attesa di una prassi, consolidata nel tempo, a cui fare riferimento.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Evoluzione dell'informativa di bilancio sugli strumenti finanziari: dallo IAS 32 all'IFRS 7. Esame dei principi e analisi comparativa su un campione di società quotate.
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Informazioni tesi
Autore: | Angela Badini |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze economico-aziendali |
Relatore: | Donatella Busso |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 141 |
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