Eventi e iniziative speciali. Evoluzione del mercato radiofonico e nuove strategie di marketing
La radio digitale e il web 2.0
C'è stata una prima fase di Internet in cui la rete serviva per scambiare e prelevare contenuti per poi conservarli presso di sé. Questa fase si conclude con il crollo della "dot economy". Da questo shock Internet uscirà più collaborativa e a "banda larga" (Internet 2.0): adesso gli utenti sono chiamati a collaborare in tutti i modi alla crescita della rete (Google, eBay, Amazon, Wikipedia, i blog). In questo ambiente si afferma la cross multimedialità: la diffusione di contenuti e servizi di varie filiere di produzione e distribuzione.
Con la nascita dei social network i semplici utenti imparano a costruirsi il proprio profilo, a postare le proprie musiche e immagini, a commentare ed esprimersi ogni giorno e ogni ora, generando sia propri contenuti, sia veri e propri canali. Il concetto di palinsesto ne esce stravolto e ridimensionato.
La digitalizzazione del suono e la sua diffusione via Internet è la premessa dell'incontro fra radio e rete e ciò ha modificato molto la distribuzione, l'economia e la cultura della musica e di tutti i sistemi connessi, dalla radio alla discografia. Si apre così una prima fase, che utilizza radiofonicamente le nuove potenzialità dello streaming: la diffusione via Internet di eventi in diretta, musicali o politici, l'aggiunta di canali musicali ai portali Internet e la nascita delle web radio, le radio in rete. Oggi possiamo dividere le web radio in cinque tipologie:
a) Siti web di stazioni radiofoniche via etere già esistenti.
b) Emittenti esclusivamente via web, senza antenna né segnale via etere, che possono passare gli ostacoli principali alla creazione di emittenti radiofoniche via etere. Tali ostacoli possono essere di natura economica (il costo della licenza), burocratica (è necessaria un'autorizzazione ufficiale, come per stampare i giornali).
c) Canali telematici dei portali web, simili a quelli forniti gratuitamente dai sistemi di pay TV.
d) Servizi radiofonici personalizzati online come Pandora, Rhapsody, Slacker, Grooveshark o Last.fm. In modo diverso consentono di crearsi stazioni radio personali online secondo i propri gusti, gli artisti più graditi e le emittenti più frequentate.
A queste quattro tipologie vanno aggiunti i siti Internet che, ad esempio, in occasione di appuntamenti musicali o politici importanti, permettono lo streaming della "diretta" dell'evento.
Recentemente Radio RAI si è dedicata maggiormente all'offerta Internet. Il suo sito presenta 11 canali radiofonici, a cui fa parte la modalità di condivisione-commento attraverso i principali social network. Tutte queste innovazioni tecnologiche e sociali non possono farci dimenticare che le frequenze su cui ascoltiamo la radio sono ancora analogiche. Il web consente di fare radio di flusso in diretta 24 ore su 24 oppure di integrare programmi dal vivo e programmi registrati. Si può passare da un'organizzazione di palinsesto di tipo "classico", in cui l'emittente propone una serie di programmi o un flusso coerente, definito, al caso opposto della radio on demand, che a stento può essere definita radio, ma che permette all'utente di scegliere i programmi e la musica che vuole ascoltare. La maggior parte delle radio che trasmettono esclusivamente su Internet sfrutta elementi fortemente identitari come i gusti musicali più specializzati, le lingue e le culture più disparate, i legami e le appartenenze di qualsiasi natura che contribuiscono a ridare a Internet quel senso del luogo che, con la sua natura world wide, si cerca di annullare.
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Eventi e iniziative speciali. Evoluzione del mercato radiofonico e nuove strategie di marketing
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca D'Angiò |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli Studi di Napoli - Federico II |
Facoltà: | Culture digitali e della comunicazione |
Corso: | Scienze sociologiche |
Relatore: | Francesco Marrazzo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 71 |
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