La valutazione dell’adeguatezza nel servizio di consulenza agli investimenti
La qualificazione su richiesta: upgrading e downgrading
Dopo il 1° novembre 2007, gli intermediari hanno dovuto provvedere a riclassificare la clientela in modo analitico secondo le disposizioni appena citate in conformità alla normativa.
Il sistema introdotto dalla MiFID si caratterizza proprio per la peculiarità che la classificazione della clientela è mobile, permettendo a ciascun cliente avente diritto di richiedere una diversa classificazione e di conseguenza mutare il suo grado di tutela in materia d’investimenti finanziari.
Tale processo di aggiornamento può far riferimento sia in via generale, sia essere circoscritto a specifici servizi, attività, strumenti finanziari, prodotti o operazioni. Inoltre la modifica dello status di appartenenza può essere richiesto sia su iniziativa dell’intermediario sia su iniziativa del cliente.
La facoltà, riconosciuta in capo ai clienti, di spostarsi tra le diverse categorie, comporta l’esigenza che gli intermediari si vengano a dotare di procedure differenziate, variando le regole di condotta e dovendosi assolvere a differenziati obblighi informativi in funzione della tipologia del cliente.
In primo luogo è possibile che sia clienti professionali sia le controparti qualificate richiedano un trattamento pari a quello spettante ai clienti retail, con lo scopo di ottenere una maggiore tutela.
In entrambe le fattispecie è sufficiente la sottoscrizione di un accordo, dove le parti convengono il maggior livello di protezione richiesto dal cliente, indicando i servizi, le operazioni e i prodotti ai quali farà capo come cliente al dettaglio.
Questa “personalizzazione” dello status prende il nome di downgrading e non necessariamente presenta una portata a livello generale in materia di tutela.
Analogamente il passaggio di upgrading avviene quando un cliente retail voglia essere considerato alla stregua di un cliente professionale.
Questo, diversamente dal downgrading, è consentito solo attraverso il superamento di condizioni molto stringenti e i motivi non sono riconducibili in termini di tutela.
Infatti, le ragioni di upgrade risiedono nella volontà del cliente di poter agire con maggior autonomia nell’investimento del proprio patrimonio.
Tale richiesta è rimessa alla valutazione dell’intermediario che può accogliere o meno la proposta di modificare lo status di quest’ultimo.
L’intermediario potrà acconsentire all’upgrading solo quando l’esito di una specifica valutazione sostanziale in termini di esperienza, competenza e conoscenza del cliente sia ragionevolmente idonea a dimostrare che il soggetto che prende decisioni in materia di investimenti sia pienamente consapevole della portata dei rischi connessi.
La valutazione prevede ad accertare la sussistenza di almeno due dei seguenti requisiti:
* Il cliente ha effettuato operazioni di dimensioni significative sul mercato in questione con una frequenza media di 10 operazioni al trimestre nei quattro trimestri precedenti;
* Il valore del portafoglio di strumenti finanziari del cliente, inclusi i depositi in contante e gli strumenti finanziari, deve superare 500.000 euro;
* Il cliente lavora o ha lavorato nel settore finanziario per almeno un anno in una posizione professionale che presupponga la conoscenza delle operazioni o dei servizi previsti.
In assenza dei sopracitati requisiti, l’intermediario dovrà rifiutare la richiesta di upgrade notificandolo al cliente.
Nel caso in cui le condizioni sussistano e i requisiti sono soddisfatti, avviene la procedura di aggiornamento della status del cliente a cui dovrà seguire un preciso iter disciplinato dal Regolamento Intermediari nel rispetto della Direttiva MiFID.
Come prima cosa il soggetto dovrà comunicare per iscritto all’intermediario la volontà di essere trattato come un cliente professionale precisando se tale cambiamento riguarderà in via generale i suoi rapporti oppure singole operazioni o servizi finanziari.
In secondo luogo sarà il medesimo intermediario a informare il cliente attraverso comunicazione scritta delle conseguenze derivanti da tale aggiornamento.
L’intermediario farà riferimento alla perdita di tutela precedentemente riconosciuta come cliente al dettaglio. Infine il cliente dovrà notificare nuovamente per iscritto di essere informato delle conseguenze derivanti attraverso documentazione separata al contratto.
Nel caso in cui la richiesta di upgrading provenga da una società o persona giuridica, il riconoscimento della qualifica avviene sulla base dell’accertamento della legittimità del rappresentante legale.
Quest’ultimo sarà tenuto a rilasciare la dichiarazione e a sostenere la valutazione di carattere sostanziale necessaria per essere riconosciuto come cliente professionale.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La valutazione dell’adeguatezza nel servizio di consulenza agli investimenti
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Informazioni tesi
Autore: | Stefano Lokar Pignatari |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2011-12 |
Università: | Università degli Studi di Verona |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Flavio Pichler |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 87 |
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