La criminalistica della prima Età moderna e l'istituto della prevenzione
La prevenzione esterna: gli exempla
Attraverso una serie di casi, sviluppati lungo tutta la Quæstio, Giulio Claro mostra come nelle singole eventualità prese in considerazione la prassi sia essa stessa fonte di diritto, conducendo, dal capoverso numero 3 al numero 18, una disamina delle questioni più critiche, ed offrendo per ciascuna di esse una soluzione.
Ciò che accomuna la disciplina della prevenzione, negli exempla esaminati da Claro, è la concorrente dualità fra giudici potenzialmente competenti ma appartenenti ad ordinamenti giudiziari differenti: in realtà dunque, secondo le categorie attualmente in uso, non una questione di competenza, bensì di giurisdizione.
Per ciò che concerne strettamente il principio di prevenzione, le questioni che principalmente emergono ad un esame ravvicinato trattano, in ordine, dell’eventualità in cui qualcuno in un determinato territorio scocchi una freccia, trafiggendo una persona in un’altra regione (versic. 9); di un delitto commesso al confine tra due territori (versic. 11), nonché della falsa testimonianza resa da un laico alla presenza del giudice ecclesiastico (versic. 15).
Innanzitutto, per quanto riguarda il caso della sagitta vel archibusium, la prevenzione agisce poiché, secondo Claro, il locus commissi delicti è doppio (contrariamente alla disciplina contemporanea che identifica come luogo della consumazione quello che vede consumarsi tutti gli effetti della condotta), ed entrambi i giudici sono competenti: nel caso di conflitto di competenza positivo, fra i giudici dei due differenti territori, è la prevenzione che può operare per evitare un doppio processo.
Ulteriormente, nel caso di delitto commesso «in confinibus duorum territoriorum», in cui sia difficile individuare con certezza il giudice competente, Claro rimanda a Jacopo da Belviso, il quale sostiene che, se «aliqui dicunt» che vi sia doppia competenza, sarà allora il giudice præveniens a dover istruire la causa. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
La criminalistica della prima Età moderna e l'istituto della prevenzione
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca Bottazzi |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2017-18 |
Università: | Università degli Studi di Parma |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Andrea Errera |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 96 |
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