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Lo sport e il nuovo volto della Russia

La presentazione del concetto “Sochi 2014” nel dossier di candidatura

I Giochi Olimpici Invernali del 2014 si propongono di aprire al mondo le porte della Russia. Come vedremo, questo concetto -altrimenti ascrivibile alla definizione di vision, al giorno d'oggi parola chiave nell'ambito della promozione- è la base del progetto olimpico e, come tale, deve poggiare su presupposti altrettanto solidi.
Fin dalla fase di candidatura, l'idea dei Giochi Olimpici Invernali a Soči è stata presentata come il motore di un progetto di sviluppo in primo luogo a livello locale, in cui la Russia-Stato interviene in chiave di supporto economico e la Russia-nazione ne trae i maggiori benefici possibili in termini di immagine.
Il progetto “Sochi 2014” intende unire le risorse della città di Soči, della regione di Krasnodar e della Russia intera al fine di sviluppare sulla città del mar Nero le infrastrutture, sportive e non, necessarie affinché essa diventi prima di tutto la perla turistica russa per 365 giorni all'anno. Nei piani dei promotori questa è la condizione di base per raggiungere l'obiettivo di rendere i Giochi Olimpici del 2014 un'esperienza unica per gli atleti, la Famiglia Olimpica e Paralimpica, gli spettatori dal vivo e coloro che scopriranno la città attraverso gli obiettivi dei media del mondo intero.
Soči ha già dalla sua parte uno scenario naturale straordinario, che unisce i pendii innevati alla riviera verdeggiante. Esso, secondo gli organizzatori, diventerà una speciale fonte di ispirazione per gli atleti, dopo esser già stato d'ispirazione per il Comitato nel presentare un progetto “coinvolgente, innovativo, ma ancor prima necessariamente responsabile a livello ambientale”.
A partire dal 2002 il Governo della Federazione Russa ha iniziato a lavorare di concerto col Comitato Olimpico russo per sviluppare un centro dedicato agli sport invernali nell'area di Soči e della stazione di Krasnaja Poljana. In virtù dell'assenza sul territorio russo di un complesso di livello internazionale dotato di tutte le infrastrutture dedicate allo sci e agli sport del ghiaccio (trampolini, pista per bob e slittino) tale progetto è diventato immediatamente di priorità nazionale.
Parallelamente, nel 2002, la città di Soči ha elaborato il nuovo piano regolatore e di pianificazione degli investimenti produttivi, che seguiva quelli già menzionati nel primo paragrafo di questo capitolo. Più nel dettaglio, esso riguarda la modernizzazione e l'espansione delle infrastrutture turistiche della città a lungo termine, per rendere Soči una destinazione turistica di rango internazionale
In questo modo la candidatura di “Sochi 2014” ha svolto il ruolo di catalizzatore degli interessi della città, della regione e del governo nazionale, sanciti da un apposito piano federale di sviluppo, «Федеральная целевая программa 'Развитие города Сочи как горноклиматического курорта в 2006-2014 годах'», integrato nel 2007 dalla legge federale numero 310-F3 «Федералыный закон об организации и о проведении олимпийских и паралиймписких зимных игр 2014 года в городе сочи и развитии города сочи как горноклиматического курорта».
Come in una matrioska, lo Stato ha inserito l'obiettivo iniziale e locale dello sviluppo di Soči come stazione turistica all'interno del piano di candidatura per le Olimpiadi del 2014, le quali a loro volta sono l'elemento simbolo della strategia di rinnovamento nazionale impostata da Putin.
Lo stesso Putin, personalmente legato a Soči, idealmente ha chiuso il cerchio, presentando al CIO la candidatura olimpica della “sua” località sul mar Nero.
L'ambizione di “Sochi 2014” consiste nell’aprire una nuova via (“Gateway”) per gli sport invernali -e per la Russia- valorizzando l'aspirazione del CIO affinché “lo sport sia al servizio dello sviluppo armonioso dell'uomo”.
Nella campagna di presentazione grande importanza è stata attribuita all'eredità materiale dei Giochi del 2014, che daranno alla Russia -per la prima volta nella sua storia- un centro tecnico di livello per gli sport invernali. Negli auspici del comitato organizzatore questi impianti contribuiranno a far crescere ulteriormente il movimento olimpico russo, spingendo i giovani all'attività agonistica e lanciando Soči verso un futuro da località-simbolo in tutta la Russia. In questo senso si può paragonare il divenire auspicato per Soči a quello che fu di Cortina nell'arco alpino dopo le Olimpiadi del 1956.
L'eredità materiale si lega anche al risvolto “non tangibile” dell'evento Olimpico. Lo fa attraverso la dichiarazione d'intenti del comitato organizzatore il quale garantisce al CIO che le nuove infrastrutture e le reti di trasporto saranno costruite seguendo i più alti standard di accessibilità e fruibilità. In questo modo Soči vuole porsi come modello per tutta la Russia anche nell'accoglienza degli ospiti diversamente abili, a cominciare dagli sportivi che parteciperanno ai Giochi Paralimpici.
Nei piani degli organizzatori l'intero patrimonio umano generato dai Giochi Olimpici è destinato a diventare un valore aggiunto nel tessuto sociale locale e un esempio a livello nazionale. Lo staff organizzativo e i volontari riceveranno una formazione di alto livello, sviluppando una rete di eccellenze grazie alla quale Soči e la Russia potranno ospitare in futuro nuove competizioni e grandi eventi internazionali (in questo senso è da intendersi la candidatura della Russia ai Mondiali di Calcio del 2018 e del 2022).
Il capitale umano non servirà soltanto allo sport, ma, pensando a Soči, anche alla sua vocazione turistica: i volontari, lo staff organizzativo e, più in generale, tutti coloro che saranno coinvolti nell'evento olimpico svilupperanno quelle competenze linguistiche e di accoglienza che finora hanno limitato la capacità di attrazione di turisti stranieri nella “riviera russa”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Lo sport e il nuovo volto della Russia

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Informazioni tesi

  Autore: Riccardo Pessarossi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Scienze della mediazione linguistica
  Relatore: Nadia Caprioglio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 130

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