Lotta Continua e l’omicidio Calabresi. Come avviene che il diritto-dovere di critica si trasformi in istigazione alla violenza?
La premessa: Il Potere operaio
Non è possibile ripercorrere la storia del movimento di Lotta Continua senza accennare prima all’esperienza di un’altra organizzazione: Il Potere operaio toscano.
Il Potere operaio nasce nel 1966-67 su iniziativa di alcuni militanti, che intervenivano nelle fabbriche di Massa, Piombino, Livorno e Pisa, e di alcuni studenti dell’Università di Pisa, molti dei quali appartenenti al Pci. Sul giornale del movimento, che fa la sua comparsa il 20 febbraio 1967, emergono alcune delle questioni che poi diventeranno centrali nel biennio successivo per le lotte operaie.
Il punto di partenza è il filone operaistico rintracciabile nell’esperienza dei Quaderni rossi e in Classe Operaia, ma, in più, c’è da parte del Potere operaio il tentativo di andare oltre una concezione economicistica della lotta operaia. Questo concetto è chiarito nell’editoriale del secondo numero: “Il nostro discorso non è un discorso sindacale. Noi vogliamo fare un’azione politica e per questo abbiamo deciso di partire dalle condizioni di fabbrica… Avanziamo proposte rivendicative che sono scelte in base a precisi criteri politici”.
Alcuni dei concetti fondanti dell’organizzazione sono l’egualitarismo (“Noi chiediamo che vengano abolite le qualifiche e le differenze salariali tra i lavoratori… Abolirle significa […] affermare la solidarietà compatta degli operai che sono uguali perché tutti egualmente sfruttati”), la lotta contro i ritmi e il taglio dei tempi, contro gli straordinari e per la riduzione dell’orario di lavoro.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Lotta Continua e l’omicidio Calabresi. Come avviene che il diritto-dovere di critica si trasformi in istigazione alla violenza?
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Informazioni tesi
Autore: | Alexandra Cian |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Linguaggi dei Media |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Angelo Lorenzo Crespi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 99 |
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