Pasolini, Erice: cinema di poesia

La risposta a questi quesiti può seguire solo in merito a una precisazione fondamentale: non indaghiamo il concetto di realismo cinematografico nel cinema di Pasolini, piuttosto l’idea di poesia come liaison con «il reale» e «le cose». Risalire all’origine dell’ispirazione poetica per una parafrasi corretta delle soluzioni. C’è un poeta che più di tutti può aiutarci a capire dove nacque e di cosa si nutrì quest’intima relazione. Un poeta che ci riporta a un Pasolini poco più che bambino e a un incontro che fu illuminazione.
Siamo nell’anno scolastico 1938-39, Pasolini ha diciassette anni e frequenta il liceo Galvani di Bologna. Un professore supplente di storia dell’arte legge per la prima volta in aula una poesia di Rimbaud, Pasolini ne rimane folgorato. L’aneddoto viene ripetuto dall’autore stesso in numerose interviste ma di quella precisa poesia nessun ricordo. Come di un evento immenso e tragico allo stesso tempo, di una nascita, una morte, così sfumate le tracce di quell’incontro con il poeta che, più di tutti, avrebbe amato. Durante il corso della sua vita Pasolini paragonò spesso la propria vicenda esistenziale con quella del poeta francese, vicina nelle pulsioni, nei destini, nelle solitudini e negli eccessi.