Il processo innovativo nelle piccole imprese familiari (Il caso "Helios Tecnologie")

Nel 1932, due economisti americani, Berle and Means, sostennero che l'impresa familiare, in cui proprietà e controllo sono fortemente identificati, fosse destinata a scomparire, a vantaggio dell'impresa ad azionariato diffuso, in cui proprietà e controllo fanno capo a soggetti diversi. Entrambe queste previsioni sono state largamente smentite dalla storia. Le piccole imprese familiari continuano a svolgere un ruolo di tutto rilievo nella struttura industriale dei Paesi avanzati.
I recenti mutamenti del quadro economico, caratterizzati da un processo di integrazione internazionale e da una rivoluzione tecnologica, pongono tuttavia una sfida epocale alle imprese familiari e di dimensione più contenuta. Si spalancano nuove opportunità che, se non sfruttate, potrebbero portare a un significativo ridimensionamento del ruolo di queste imprese. Un utilizzo compiuto delle opportunità offerte dal processo di globalizzazione e dalle innovazioni tecnologiche richiede interventi di contesto accompagnati da un rinnovato impegno imprenditoriale.
Le difficoltà in cui versa l'economia italiana, nello specifico, hanno natura strutturale. Esse si manifestano, infatti, nell'arretramento di reddito rispetto agli altri Paesi europei, nella perdita di punti percentuali sulle esportazioni mondiali e, soprattutto, nella crescita anemica della produttività. Una struttura settoriale sempre più sbilanciata verso i settori tradizionali e una composizione dimensionale che privilegia eccessivamente la piccola impresa hanno per molti versi impedito alla nostra economia di sfruttare compiutamente le opportunità tecnologiche e di mercato, favorendo altri tipi di fenomeni. Non a caso, la previsione di Berle e Means sulla tendenziale scomparsa dell'impresa familiare non trova riscontro nei dati.
Dallo studio di un campione composto dalle 20 imprese quotate di maggior dimensione dei 27 maggiori Paesi industrializzati al mondo, si evince come in media sia a proprietà familiare ben il 30% di queste. I risultati sono ancora più interessanti se si fa riferimento ai Paesi con un Pil intermedio: le imprese a conduzione familiare risultano il 45% in Portogallo, il 50% in Grecia, il 65% in Argentina e addirittura il 100% in Messico. E, ancora, il capitalismo familiare sarebbe, ad esempio, responsabile di circa il 70% delle vendite totali e dei profitti complessivi delle 250 più grandi imprese private dell'India, mentre le 15 famiglie più influenti controllerebbero più del 60% delle attività corporate quotate in Indonesia.