Infotainment e carta stampata: il caso dei quotidiani sportivi brasiliani
La partita: il momento clou del discorso sportivo
L’atto della gara, nel calcio così come in tutti gli sport, è il momento clou, quello in cui drammaticità e intensità si esprimono al massimo della loro potenza. È in base alla partita che si scandiscono i tempi della settimana calcistica. Ogni quotidiano sportivo che si rispetti modella i suoi contenuti, la sua programmazione, calibrandoli sul momento della partita. Succede durante il campionato nazionale, quando in media si gioca un turno a settimana. E a maggior ragione accade durante un Campionato del mondo di calcio, quando una partita insegue l’altra – e quindi le immagini delle partite disputate si susseguono freneticamente sugli schermi televisivi e dei personal computer –, quando, di fatto, le emozioni sono condensate in pochi giorni. Al giornale sportivo spetterà allora il compito di mettere ordine in questo turbinio di sensazioni, catalogando e valutando ogni singolo evento calcistico.
La narrazione della partita da parte di un quotidiano sportivo è mutata enormemente in questi ultimi 25 anni. Colpa – o merito, dipende dai punti di vista – della TV, che oggi trasmette dal vivo i principali eventi calcistici del pianeta. Non solo, perché la grande differenza rispetto al 1990 sta nel fatto che si dedica molto più tempo all’analisi televisiva dell’evento sportivo. Sono nati, in questo frangente di tempo, canali televisivi completamente dedicati alle notizie sportive. I quali, se abbinati alla storicità e all’importanza di un evento come il Mondiale di calcio, fanno sì che sia praticamente impossibile che un tifoso non abbia assistito perlomeno ad una sintesi della gara che il giorno dopo verrà narrata sul giornale.
Se ieri, dunque, l’obiettivo del quotidiano sportivo era quello di fornire un resoconto imparziale e neutrale sull’evento sportivo – che corrispondeva ad una cronaca fedele e oggettiva delle azioni del match –, oggi risulta fondamentale re-inquadrare l’evento sotto una prospettiva diversa, particolare, che permetta al tifoso di rileggere la gara sotto una nuova luce. Prendendo il caso del racconto della finale del Campionato del mondo di calcio 2014 attraverso le pagine di Lance!, si notano otto differenti articoli, tutti riconducibili al medesimo evento.
È una sorta di sguardo, che parte dalla partita per focalizzarsi successivamente su taluni aspetti specifici: in apertura ecco il Visão de Jogo, che analizza l’evento dal punto di vista della partita stessa; poi, il punto di vista si sposta a turno sulle due squadre protagoniste del match, con Visão da Alemanha e Visão da Argentina. È a questo punto la volta di una focalizzazione ulteriore, che si concentra sui singoli protagonisti: Visão do Vilão, con riferimento all’attaccante argentino colpevole di aver fallito una quantità eccessiva di occasioni da gol; Visão do Klose e Visão do Muller, con il punto di vista che si rivolge questa volta ai due giocatori tedeschi considerati più rappresentativi. Infine, vi sono anche Visão da madrugada e Visão de Buenos Aires, ovvero il punto di vista che viene spostato sui tifosi vincenti e perdenti (Figg. 19-24). Tale schema veniva replicato per ogni singola partita, ovviamente con più o meno approfondimenti a seconda dell’importanza effettiva attribuita al match.
Meno approfondito, invece, era il lavoro della Gazeta Esportiva nel 1990.
In occasione della partita Brasile-Costa Rica, ad esempio, accanto al tabellino della gara – molto più completo rispetto a quello redatto nel 2014 da Lance!, comprendente i soli voti ai giocatori – troveranno spazio le cronache di primo e secondo tempo, un commento sull’arbitro e sul protagonista (in positivo o in negativo) della gara, oltre ad alcune statistiche di gioco. Anche in questo caso, vi è un focus sui tifosi, a conferma del valore popolare molto alto attribuito al calcio dai brasiliani (Figg. 25-26-27). Una struttura simile, con un nucleo centrale (la partita) e svariate ramificazioni (le due squadre, il giocatore più forte, l’arbitro, l’allenatore, i tifosi). Non c’è dubbio, tuttavia, che il livello di approfondimento delle varie ramificazioni sia notevolmente aumentato. Il semplice resoconto sulla partita non basta più, adesso occorre sbilanciarsi apertamente e valutare – elogiando o condannando – i protagonisti del campo. In altre parole, il lettore non compra più il giornale per sapere che cosa è successo il giorno prima, bensì per sapere come il giornale valuta gli avvenimenti accaduti il giorno prima.
Capitolo a parte meritano le pagelle e i voti attribuiti ai calciatori dai quotidiani sportivi. Nel 1990, non era pratica comune assegnare un valore numerico alla prestazione del calciatore. La Gazeta Esportiva – come confermato da Miranda nell’intervista realizzata ai fini di questa ricerca – per scelta editoriale non giudicava le prestazioni dei calciatori, “anche per via della relazione molto forte che il giornale intratteneva con tecnici, dirigenti e giocatori stessi: per questo si faceva attenzione a non offendere” (Miranda, 2014). Un problema che non si pone più al giorno d’oggi: durante i Mondiali, Lance! stilava regolarmente le pagelle dei calciatori (Figura 28). E, per le gare del Brasile, più pagellisti erano chiamati a fornire il proprio giudizio. D’altronde, le pagelle – solitamente composte dal voto e da un breve giudizio sulla prestazione del giocatore – facilitano in qualche modo la lettura della partita al lettore. E, inoltre, creano una sorta di aura di attesa attorno all’uscita del giornale, guadagnando sempre più spazio all’interno dello stesso.
In Italia le pagelle ai calciatori esistono da più di quaranta anni e sono andate acquisendo importanza a partire dagli anni Novanta, tanto da svolgere un ruolo fondamentale all’interno del più popolare fantasy-game basato sul calcio.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Infotainment e carta stampata: il caso dei quotidiani sportivi brasiliani
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Informazioni tesi
Autore: | Giovanni Marrucci |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi di Siena |
Facoltà: | Comunicazione, Lingue e Culture |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Giovanni Gozzini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 61 |
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