Dai distretti industriali ai distretti tecnologici e possibili metodologie di identificazione
La Nuova Geografia Economica: un passo in avanti
Krugman nel suo lavoro Geography and Trade, titolo che apertamente rimanda al lavoro Marshalliano Industry and Trade, sviluppa un modello che non postula semplicemente l'idea di un centro e di una periferia, ma spiega come due regioni uguali in ogni caratteristica possono avere sentieri di sviluppo altamente differenziati che portano alla formazione di una regione centrale e di una regione periferica. Ciò è spiegato anzitutto attraverso la presenza, in tali regioni, di vantaggi first nature e second nature: questi ultimi si sviluppano in mancanza dei primi, oggettivi e imputabili prevalentemente a fattori naturali, e che potrebbero far riferimento per esempio allo sviluppo dell'area in questione che, quando presente, crea i presupposti per l'ingresso di nuove imprese. La Nuova Geografia Economica (NEG) dimostra analiticamente questi effetti attraverso le interrelazioni tra economie di scala, costi di trasporto e mobilità fattoriale.
Il punto cruciale è quindi proprio quello che vede in partenza due regioni perfettamente
identiche che attraverso l'azione di forze endogene possono diventare profondamente diverse in virtù della dinamica di tre fattori principalmente :
1-la quota di occupazione in un settore a localizzazione non vincolata e quindi più semplicemente la presenza, nel settore, di mobilità dei lavoratori.
2-il livello dei costi di trasporto: quanto più sarà basso tanto più si potrà soddisfare la domanda espressa da una regione con la produzione di un'altra regione.
3-la rilevanza delle economie di scala che creeranno forti tendenze all'agglomerazione quanto più saranno forti.
E' importante sottolineare che l'agglomerazione non si verifica automaticamente e che l'equilibrio in cui le regioni rimangono identiche è instabile, basta infatti un minimo cambiamento per innescare un processo agglomerativo, ma una volta attivato tende a rafforzarsi. Il modello non spiega tuttavia specificatamente la causa prima cui imputare la concentrazione ma demanda semplicemente a un evento storico in particolare o a fenomeni di aspettative come pure, affermando che si creeranno un centro e una periferia, non indica quale delle due regioni sarà l'uno o l'altra17. A tal proposito è rilevante evidenziare che il mondo della NEG non è deterministico e che una importante caratteristica di questi modelli risiede nella cosiddetta reversibilità della geografia fenomeno che si sostanzia nella presenza di forze che possono arrestare o addirittura invertire le forze agglomerative dal centro ad una periferia e ciò perché l'essere centro o periferia dipende solo inizialmente da particolari caratteristiche ma successivamente gli aspetti più importanti si legano alle dinamiche di imprese e lavoratori in base ad alcuni parametri economici. Nei modelli della NEG si ipotizza inoltre che le forze che spingono all'agglomerazione dipendano dalla dimensione delle attività economiche in ciascuna delle due regioni in questione: una maggiore presenza di attività economiche, come già detto, genera vantaggi localizzativi per le imprese, ovvero economie esterne di tipo pecuniario,di domanda, ma molti economisti sono d'accordo nell'asserire che i fenomeni di agglomerazione possono innescare anche economie esterne di offerta, non pecuniarie.
A tutti questi contributi si affiancano poi le recenti ricerche di Michael Porter sulla competitività strategica di settori e di ciò che lo studioso chiama cluster (Porter 1991).
Esse sono volte a sistematizzare e a chiarire tutti gli aspetti relativi al fenomeno della concentrazione geografica delle imprese, a sviluppare una teoria della competitività e, quindi, a trovare un punto di collegamento tra la concettualizzazione del diamante competitivo19 e l'osservazione empirica della dinamicità di alcuni sistemi produttivi spazialmente concentrati.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Dai distretti industriali ai distretti tecnologici e possibili metodologie di identificazione
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Informazioni tesi
Autore: | Donatella Dores |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli studi di Napoli "Parthenope" |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze economico-aziendali |
Relatore: | Tiziana Laureti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 229 |
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