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Le garanzie dello Statuto dei Diritti del Contribuente nella fase della Riscossione

La nuova cartella di pagamento

Con provvedimento dell'Agenzia delle Entrate del 20 marzo 2010 e frutto anche del confronto avvenuto tra Equitalia e associazioni dei consumatori, è stato approvato un nuovo modello di cartella di pagamento.
La nuova cartella di pagamento 2010 inviata da Equitalia S.p.A. o dalle società del gruppo che gestiscono la riscossione dei tributi, notificata dagli agenti della riscossione del gruppo Equitalia ai contribuenti che devono versare tributi, contributi previdenziali, sanzioni amministrative, diritti doganali e simili per l’emissione dei ruoli avente ad oggetto il pagamento delle imposte, dovranno essere adottate per tutti i ruoli che si sono formati a partire dal 30 settembre 2010.
Con il nuovo provvedimento sono apportate modifiche grafiche e contenutistiche/sostanziali che potranno dar luogo anche a nuove modalità per l’impugnazione. Sicuramente l’obiettivo è quello di rendere più chiara, semplice, leggibile, trasparente la cartella di pagamento ma anche quello di definire uno standard che non comporti l’attuazione di tante sviste che determinano vizi della cartella che ledono gli elementi costitutivi dell’atto rendendolo nullo pertanto a danno dell’Erario e a favore delle difese dei contribuenti.
Le modalità di impugnazione (qualora il contribuente ritiene di non dover pagare quanto richiesto) dipendono sostanzialmente dalle ragioni per le quali vengono richieste le somme (violazioni di tipo fiscale, previdenziale, codice della strada eccetera). La giurisdizione cambia in base al credito vantato dall'ente impositore. Ci si rivolge al giudice tributario entro 60 giorni dalla notifica in presenza di debiti tributari. Per problemi previdenziali la giurisdizione è del tribunale del lavoro, con impugnazione entro 40 giorni; per le sanzioni al codice della strada è del giudice ordinario.
Ritornando al tema delle garanzie e tutela del contribuente, è opportuno segnalare che la nuova cartella di pagamento resta comunque “legata” alle disposizioni riguardanti alle indicazioni da inserire negli atti normativi: legge 7 agosto 1990, n. 241 (art. 3, c. 4) e legge 27 luglio 2000, n. 212 (art. 7, c. 2, lettera a, b, c).
Non solo, le norme dello Statuto sono legate da un percettibile “filo rosso”, e quindi la nuova cartella di pagamento potrebbe essere “commentata” anche riguardo all’articolo 6 dello Statuto (“Conoscenza degli atti e semplificazione”). Infatti, sulla base del comma 3, l’Amministrazione finanziaria deve assumere iniziative per garantire che i modelli, le istruzioni e tutte le sue comunicazioni siano comprensibili anche ai contribuenti sforniti di conoscenze in materia tributaria.
La nuova cartella di pagamento, sembra rispecchiare questo precetto proprio perché si è voluto semplificare il contenuto della stessa, rendendola anche più facile da leggere e da capire, con meno pagine da sfogliare.
La nuova cartella di pagamento appare anche più coesa nel rispetto dell’articolo 7 dello Statuto, in quanto nel frontespizio è riportato subito il prospetto di calcolo del debito complessivo delle somme iscritte a ruolo con distinzione della sorte degli interessi da versare, delle somme iscritte a ruolo, degli enti creditori. Con questo si rispecchia il principio della motivazione degli atti impositivi.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Le garanzie dello Statuto dei Diritti del Contribuente nella fase della Riscossione

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Lovino
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economico-aziendali
  Relatore: Antonio Felice Uricchio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 145

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Parole chiave

statuto del contribuente
riscossione
diritto tributario
accertamento tributario
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tributi
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fideiussione
cartella di pagamento
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accertamento esecutivo

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