Il danno biologico
La nozione di danno biologico
Nel nostro ordinamento giuridico, la legge disciplina espressamente il danno biologico, dandone la definizione, in due ipotesi.
Se il danno in questione è causato da un infortunio sul lavoro indennizzabile dall'Inail, la definizione di esso è contenuta nell'art. 13 d.lgs. 23 febbraio 2000, n. 38 ("Disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, a norma dell'articolo 55, comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144"), secondo cui il danno biologico è "la lesione all'integrità psicofisica, suscettibile di valutazione medico legale, della persona. Le prestazioni per il ristoro del danno biologico sono determinate in misura indipendente dalla capacità di produzione del reddito del danneggiato".
Se il danno alla salute è, invece, derivato da un sinistro stradale, causato da veicoli soggetti all'obbligo dell'assicurazione della r.c.a., la definizione di esso è contenuta negli artt. 138, comma 2, lettera a), e 139, comma 2, d.lgs. 7 settembre 2005 n. 209 ("Codice delle assicurazioni"), secondo i quali per danno biologico si intende "la lesione temporanea o permanente all'integrità psicofisica della persona, suscettibile di accertamento medicolegale, che esplica un'incidenza negativa sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato, indipendentemente da eventuali ripercussioni sulla sua capacità di produrre reddito".
Ad una prima lettura, le due definizioni normative sembrerebbero differire sotto due profili: mentre l'art. 13 d.lgs. n. 38/2000 (infortuni sul lavoro) definisce "danno biologico" quello suscettibile di valutazione medico legale, gli artt. 138 e 139 cod. ass. (sinistri stradali) definiscono "danno biologico" quello suscettibile di accertamento medico legale; inoltre, solo gli artt. 138 e 139 cod. ass. precisano che il danno biologico deve esplicare "un'incidenza negativa sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato", non comparendo, tale previsione, nel d.lgs. n. 38/2000.
A ben vedere, le differenze di cui si discute si rivelano soltanto apparenti, se solo si provvede ad analizzarle nei seguenti modi.
Quanto al primo profilo, è certamente vero che l'espressione "suscettibile di valutazione" non è equivalente all'espressione "suscettibile di accertamento".
In teoria, infatti, potrebbe essere valutato in termini percentuali anche un danno insuscettibile di accertamento (ad esempio, una persistente e cronica cefalea costituisce una compromissione dell'integrità psicofisica suscettibile di valutazione, ma non di accertamento, e lo stesso può dirsi di tutte le patologie non accompagnate da sintomi strumentalmente rilevabili).
Ma, è anche vero che nessun tipo di danno potrebbe mai essere liquidato, da privati o da assicuratori sociali, se non ne sia stata debitamente e previamente dimostrata l'esistenza. Motivo per cui, risulta impossibile interpretare l'art. 13, d.lgs. n. 38/2000 come se consentisse la liquidazione del danno biologico anche a prescindere dall'effettivo accertamento della sua esistenza in corpore. Tale norma va, invece, interpretata come se dicesse che il danno biologico è quello del quale, essendone stata dimostrata l'esistenza, è possibile una valutazione medico legale. Così intesa, la disposizione in esame diviene perfettamente sovrapponibile agli artt. 138 e 139 cod. ass.
Quanto al secondo profilo, la differenza tra le due disposizioni in esame è solo apparente, poiché l'art. 13, d.lgs. n. 38/2000, dopo aver definito il danno biologico, precisa che "le menomazioni conseguenti alle lesioni dell'interità psicofisica […] sono valutate in base a specifica "tabella delle menomazioni", comprensiva degli aspetti dinamico-relazionali". Dunque, anche in tal caso, vi è perfetta coincidenza tra il codice delle assicurazioni e la legislazione contro gli infortuni sul lavoro.
In base a quanto osservato, è evidente che, nei casi in cui il danno biologico derivi da cause diverse da quelle appena analizzate, non vi sia alcuna norma di legge a dettarne la definizione ed a disciplinarne il risarcimento, i quali, quindi, restano affidati all'elaborazione della giurisprudenza. [...]
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il danno biologico
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Arturo Pellegrino |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università degli Studi di Camerino |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Lucia Ruggeri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 127 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi