L'investimento in oro a protezione dell'inflazione

Con il D.Lgs 7/2000 entrato in vigore dal 4 febbraio 2000 si è liberalizzato in Italia, con notevole ritardo rispetto agli altri paesi Europei, il mercato del-l'oro da investimento, intendendo come oro da investimento "l'oro in forma
Come Investire in Oro di lingotti o placchette di peso accettato dal mercato dell'oro, ma comunque superiore ad 1 grammo, di purezza pari o superiore a 995 millesimi, rappresentato o meno da titoli; le monete d'oro di purezza pari o superiore a 900 millesimi, coniate dopo il 1800, che hanno o hanno avuto corso legale nel Paese di origine, normalmente vendute a un prezzo che non supera dell'80 per cento il valore sul mercato libero dell'oro in esse contenuto, nonchè le monete aventi le medesime caratteristiche, anche se non ricomprese nel suddetto elenco".

Attraverso l'emanazione di questa legge si è avuta l'abrogazione del regime di monopolio della vendita di oro greggio (che prima era riservata all'Ucio Italiano Cambi), di enorme interesse per la nascita e lo sviluppo di un mercato finanziario dell'oro anche nel nostro Paese e che ora è appannaggio non solo della Banca d'Italia (nella quale dal 1 gennaio 2008 sono confluite tutte le funzioni dell'UIC) e delle banche, ma anche di operatori professionali, autorizzati dalla Banca d'Italia, in possesso dei requisiti elencati nell'art. 3 della legge, e di privati; inoltre adesso l'oro da investimento non è piu' soggetto all'imposizione dell'IVA. Questo provvedimento ha permesso ai risparmiatori di acquistare monete e lingotti d'oro in esenzione da IVA, andando a creare anche il fenomeno di negozi comunemente denominati "compro oro", specializzati nell'acquisto di preziosi da parte di privati cittadini; purtroppo moltissimi gestori di questi negozi assumono in toto le funzioni e le competenze commerciali proprie di un operatore professionale, pur non attendendo minimamente ai requisiti imposti dalla legge (quali la forma giuridica di SpA, SAPA, SRL o cooperativa con capitale interamente versato e l'oggetto sociale che deve prevedere il commercio di oro) operando quindi in modo del tutto abusivo, acquistando oggetti preziosi usati dai privati cittadini (o da altri compro oro) e rivendendoli direttamente a fonderie o aziende specializzate nel recupero di metalli preziosi non come oreficeria usata, bensì come rottami, e questo espediente, mutare arbitrariamente la natura dei beni, consente di eludere l'IVA;
ciò non influisce direttamente sulle operazioni di acquisto di oro che si possono realizzare con tali soggetti, ma impone delle riflessioni per l'investitore precedenti alla realizzazione di eventuali investimenti.

Per quanto riguarda il mercato dell'oro finanziario invece gli unici operatori ammessi ad operarvi sono gli intermediari abilitati ai sensi dell'art. 18 del TUF, cioè banche e SIM, che possono anche operare sull'oro fisico.