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Il cinema di Antonio Rezza e Flavia Mastrella

La morte spirituale del personaggio

Il tema della morte è presente in tutte le loro opere. È la paura che stimola i due artisti alla creazione, è l'ansia che avvolge tutti i personaggi. Le inquadrature, l'atmosfera, i luoghi e il bianco e nero, costellano la morte. Rezza e Mastrella svuotano il concetto di morte fisica ma rappresentano una morte spirituale del personaggio.

In Fratello Kraus il fulcro della discussione è solo Kraus. I personaggi non si accorgono di tutto quello che sta intorno a loro, della presenza di un uomo che ha bisogno di un pezzo di pane. I due artisti si interrogano sulla parola "fratello" nella società. Non esiste più fratellanza tra gli uomini, ognuno pensa a se stesso e non aiuta le persone bisognose. Nel cortometraggio viene rappresentato l'emarginazione di un uomo che cerca di avere un suo spazio all'interno della società, ma viene rifiutato e non viene preso in considerazione. Rezza interpreta quattro ruoli: il personaggio Kraus, due personaggi che elogiano la figura di Kraus e un uomo abbandonato al suo destino. Quest'ultimo è sempre messo in disparte, l'inquadratura lo immortala sempre solitario. È un film drammatico che evidenzia la crisi esistenziale del personaggio che lo porta ad una morte spirituale.

Io non sono morto
Ho fatto finta di essere morto
Ma ho voluto dimostrare che pure da morto
So stato
Sto
e sarò sempre isolato dal fulcro della discussione.
L'esistenza a parlare degli altri è parassitaria


(Fratello Kraus)

Il corto è girato nel giardino di casa Rezza, le inquadrature, aiutate dalle riprese in bianco e nero, esprimono una totale malinconia. I personaggi si staccano dallo sfondo, sono forze autonome che si muovono all'interno dell'inquadratura e che cercano il loro autocompiacimento. L'orrore di vivere in una società parassitaria che porta l'uomo ad essere egoista, a non guardare oltre e a vivere solo per se stessi, crea un senso di smarrimento e un senso di solitudine. La solitudine porta l'uomo ad essere prigioniero di se stesso, delle sue paure, delle sue dipendenze. L'individuo viene logorato al suo interno pian piano fino a morire. […]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il cinema di Antonio Rezza e Flavia Mastrella

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Informazioni tesi

  Autore: Matteo Fratarcangeli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Arti e scienze dello spettacolo
  Relatore: Paola Quarenghi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 64

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