La Migración Circular: un caso concreto en España
La Migración Circular en el panorama de la Migración Económica
A partir de las consideraciones de arriba, el mecanismo de las asociaciones de movilidad es dirigido a la facilitación de la migración económica, consiguiendo la satisfacción de las necesidades del mercado laboral de los estados miembros de la EU, mecanismo otra vez pensado y construido desde un punto de vista exclusivamente occidental.
En detalle las medidas se distinguen en los siguientes contenidos:
- asesoramiento financiero y técnico, servicios para la ocupación y agencias para el empleo, actividades de información sobre las necesidades del mercado laboral europeo y las condiciones para inmigrar en la EU;
- promover ulteriores medidas en favor de la movilidad de los estudiantes, investigadores, jóvenes profesionales, voluntarios;
- puesta en marcha de acciones para la formación lingüística o técnica antes de la salida para todos aquellos que tienen una concreta perspectiva de trabajo en el extranjero;
- puesta en marcha de acciones que favorezcan el encuentro entre demanda y oferta de empleo, programas de reinmersión económica y social de los migrantes de regreso;
- favorecer el envío de remisas de los migrantes en un sistema de cooperación entre estados.
Una reflexión realista, esta llevada a cabo hasta este punto, que puede ser útil para evidenciar fortalezas y debilidades de la orientación de la Comisión Europea, de cara a la problemática del fenómeno migratorio contemporáneo. Por esto nos preguntamos: ¿ existe una real posibilidad de funcionamiento viable del modelo de migración circular, de forma ética y sostenible?
Por ejemplo, si tomamos en consideración la acción de las asociaciones de movilidades que se actúa dentro de un sistema de control de los flujos de migración, el resultado será que ningún ciudadano extranjero del área de los países del Sur o Sur Este Asiático, difícilmente podrá ser reconocido y aceptado. Esto se configura como un obstáculo a la posibilidad de satisfacer la ya citada relación que una “mayor integración y mayor abertura en el reconocimiento del derecho a la libre circulación de las gentes sea igual a una mayor desarrollo económico.
La gestión de la dinámica migratoria aparece bastante rígida y funcional a la necesidad de identificar otras dimensiones económicas, y ventajas que las sociedades occidentales pueden sacar de los inmigrantes, ¿ A través nuevas formas de colonización de tipo económico?
Por esto se puede sin duda incluir en el concepto de “migración económica”, todas aquellas resoluciones puestas en marcha por los estados europeos: garantía de seguridad, control de las fronteras, búsqueda de nuevos mercados económicos.
Tal directiva resulta claro ya desde las conclusiones del programa de Tampere (sesión extraordinaria del Consejo Europeo, Finlandia, 15 y 16 de octubre de 1999), donde se examino la política de asilo e inmigración hasta el 2004. Las conclusiones fueron fundamentalmente dos:
- el refuerzo de la “fortaleza europea” a través el control de las fronteras exteriores y la lucha a la entrada de inmigrantes ilegales en colaboración con los países de transito;
- el reconocimiento de un “trato justo” a los extranjeros que residen legalmente en el territorio de los estados miembros Eu.
Con el programa de Tampere el objetivo era aquello de alcanzar una política de inclusión de los migrantes en termino de derechos y deberes tanto como los ciudadanos europeos, y luchar contra la discriminación, el racismo y la xenofobia en la vida económica, social y cultural de las personas.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La Migración Circular: un caso concreto en España
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Informazioni tesi
Autore: | Fabian Volti |
Tipo: | Tesi di Specializzazione/Perfezionamento |
Specializzazione in | V Summer School on Euro-Mediterranean Migration and Development |
Anno: | 2009 |
Docente/Relatore: | Carballo De La riva Marta |
Istituito da: | Universidad Complutense de Madrid |
Lingua: | Spagnolo |
Num. pagine: | 93 |
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