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Un'analisi statistica della diversità fra le varietà vegetali

La metodologia GAIA

La metodologia “GAIA” è stata implementata da studiosi francesi appartenenti all’istituzione GEVES2, della sezione sperimentale in La Minière (Guyancourt France), attraverso cui è nato il Software chiamato “GAIA” per ottimizzare i test sulla diversità fra unità statistiche. Questo software è stato accolto dall’UPOV e proposto ai suoi Stati membri. L’obiettivo di tale metodologia “GAIA” è verificare se le nuove varietà candidate per l’iscrizione ufficiale al registro nazionale e comunitario, siano diverse da quelle già comunemente note e coltivate nella stessa prova sperimentale. Per realizzare tale verifica, la metodologia si basa su un principio fondamentale: stimare la distanza fenotipica che si registra fra varietà prese a coppia (due per due alla volta) e confrontare tale distanza con una soglia di “diversità” chiamata anche “Threshold” o “distinct plus=Sdist”. Se tale distanza è superiore alla soglia prefissata, le varietà poste a confronto sono tra loro “diverse”, altrimenti “non diverse” o simili. La distanza fenotipica, calcolata tra due varietà poste a confronto, non è altro che la somma di tutte le differenze osservate in ogni carattere morfofisiologico rilevato su ogni varietà. La peculiarità del metodo è consentire all’esperto della coltura di pesare queste differenze in maniera diversa a seconda del valore della differenza stessa e dell’affidabilità di ogni caratteristica. Poiché i caratteri che vengono rilevati sulle piante della varietà possono essere di natura diversa (quantitativa, qualitativa e pseudoqualitativa), la metodologia prevede la realizzazione di tre tipi di confronti che dipendono, per l’appunto, dal tipo di carattere analizzato: analisi qualitative, analisi di informazioni elettroforetiche e analisi quantitative. Ciò non toglie che l’analisi possa essere comunque effettuata, qualora
fossero presenti solo una o due delle tipologie appena citate. Il primo confronto riguarda l’analisi dei dati qualitativi. Se da tale analisi la varietà candidata risultasse “diversa” dalle altre varietà candidate e da quelle di riferimento si potrebbe evitare di sottoporla al test della “diversità” nel secondo ciclo di prova, in quanto sarà già definita varietà “GAIA – distinta”. In caso contrario l’analisi prosegue con l’esame dei dati elettroforetici e/o con quelli quantitativi.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Un'analisi statistica della diversità fra le varietà vegetali

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Informazioni tesi

  Autore: Nikita Trotta
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Statistica
  Relatore: Domenico Piccolo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 177

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