Analisi delle differenze di genere nelle abilità spaziali

Per verificare l'esistenza delle differenze significative tra maschi e femmine nell'esecuzione di compiti spaziali, Linn e Petersen hanno svolto una meta-analisi sui dati delle ricerche pubblicate dal 1974 fino a giugno del 1982, includendo gli studi comparsi sia in riviste specialistiche che in atti di convegni e anche i lavori che non avevano come scopo specifico l'analisi delle differenze di genere, ma che comunque riportavano dati su questo. Inizialmente le autrici analizzarono più di 200 studi, ma presero in esame solo 172 di questi.

I lavori da loro analizzati sono stati standardizzati e divisi secondo le tre categorie proposte inizialmente dalle autrici e per età dei partecipanti. L'analisi evidenziò risultati diversi secondo l'età e le sottoabilità spaziali considerate.

Infatti, a conclusione della loro analisi sulle prove di percezione spaziale, le autrici affermarono che differenze tra maschi e femmine in questo tipo di prove si evidenziavano dagli otto anni, divenivano significative a partire dai diciotto e si mantenevano stabili per il resto della vita, con prestazioni a favore dei maschi.

In seguito, le autrici si sono chieste quali siano i processi cognitivi che caratterizzano i compiti di percezione spaziale. Alcuni dei processi analizzati dai compiti di percezione spaziale suggeriscono che gli individui, a prescindere da conoscenze generali di tipo fisico e dalle istruzioni specifiche nella variante dei test sono influenzati dalla propensione a usare informazioni di tipo vestibolare e visivo nella risoluzione.

Secondo le autrici, alcuni dei partecipanti, alla prova RFT riportarono che la risposta non è fornita da un ragionamento logico o da conoscenze fisiche, ma piuttosto da informazioni di tipo cinestesico riguardanti la posizione del corpo nello spazio e danno giudizi relativi all'orizzontalità o verticalità affermando di percepire qual è la linea orizzontale e quella verticale.

I maschi userebbero maggiormente informazioni di tipo vestibolare relative alla gravità e alla verticalità e questo li porterebbe a una prestazione migliore rispetto a quella delle femmine che invece si basano preferibilmente su informazioni visive.