Attaccamento e Mentalizzazione nella Relazione Terapeutica: I Dati della Ricerca Empirica
La mentalizzazione e la sua misura nei trial clinici controllati-randomizzati
Di seguito verranno presentati alcuni recenti studi che hanno utilizzato l'AAI per lo studio dell'attaccamento in gruppi prevalentemente clinici, rivolti soprattutto all'identificazione delle capacità di mentalizzazione dei soggetti intervistati attraverso la RFS, in relazione a diverse misure di costrutto, di esito e outcome. Sei tra questi studi hanno utilizzato l'intervista clinica AAI, codificata secondo i criteri di Main, Goldwin, Hesse (1982-2008) e la misurazione della RFS. Uno studio (Bouchard et al. 2008) ha utilizzato, invece, un campione misto di soggetti clinici e soggetti sani.
Inizialmente i trattamenti Mentalization-Based (MBT) sono stati condotti con pazienti con disturbo borderline di personalità (BPD), mentre negli ultimi anni, pur trovando sempre più efficacia in questo gruppo di pazienti (Bateman, Fonagy, 2009; Fisher-Kern et al. 2010; Gullestad, Wilberg, 2011), la valutazione della RF viene studiata su campioni clinici vari. Infatti il costrutto è stato analizzato anche in campioni di pazienti con depressione maggiore (Taubner et al. 2011), in bambini esposti all'abuso di droghe da parte dei genitori (Ostler et al. 2010), o in madri che a loro volta hanno avuto problemi di dipendenza (Suchman et al. 2010), oppure in campioni di adolescenti a rischio di comportamenti antisociali e aggressività (Twemlow et al. 2011) o in relazione a misure di alessitimia e di attaccamento, autoriportate, su campioni non clinici (Fossati et al. 2009). Infine uno studio italiano (Grazzani et al. 2011) ha riportato la correlazione tra misure dell'emotività, lo sviluppo di stati mentali e istanze morali in gruppi di adolescenti e bambini pre-adolescenti.
I primi studi MBT condotti su pazienti con BPD portano la firma di Antony Bateman e Peter Fonagy (1999, 2004, 2008, 2009), i quali hanno applicato un set di trattamenti di matrice espressiva e psicodinamica combinato a tecniche cognitivo-comportamentali, controllando due gruppi randomizzati di pazienti afferenti ad un servizio di day hospital e sottoponendoli ad un successivo follow-up di 5 e 8 anni.
Come indicano gli approfondimenti sviluppati dai due autori (Bateman, Fonagy, 2004), al paziente con BPD è preclusa la capacità di mentalizzazione a causa di gravi traumi nelle relazioni di attaccamento primario. Le varie terapie che si rivolgono al trattamento di queste persone condividono un nucleo di trattamento di questa capacità, tanto la terapia dialettica-comportamentale di Linehan (DBT; 1993), quanto il trattamento mentalized-based (MBT), elaborato da Bateman e Fonagy (2004), per citare i più conosciuti. Secondo gli autori la mentalizzazione, intesa come capacità di percepire implicitamente o esplicitamente le azioni proprie e altrui come dotate di intenzionalità, ovvero mediate da stati mentali, rappresenta l'aspetto cruciale del processo terapeutico.
Nel loro lavoro del 2004, gli autori sintetizzano i presupposti teorici e pratici del trattamento MBT conferendo, al contempo, alla capacità di mentalizzazione un valore universale potenzialmente trasversale a tutti gli approcci terapeutici. La mentalizzazione implicita, in particolar modo, rappresenta il fondamento di qualsivoglia intervento terapeutico, dal momento che senza questa capacità non può esservi alcun coinvolgimento di natura sociale. In secondo luogo lo stabilirsi di un contesto mentalizzante si appoggia allo sviluppo di un attaccamento sicuro nel setting psicoterapeutico, per cui l'esperienza di essere compreso fornisce sicurezza che, a sua volta, favorisce l'esplorazione mentale.
Il terapeuta dovrà ricomporre continuamente nella sua mente un'immagine della mente del paziente, affinando con l'esperienza la capacità di comunicare la sensazione che le proprie reazioni sono connesse allo stato mentale dell'interlocutore piuttosto che al suo. Gli autori argomentano ancora che la mentalizzazione è innanzitutto un processo di attenzione condivisa, in cui la convergenza implicata in tutte le psicoterapie provvede a rinforzare la funzione integrativa interpersonale. In questo contesto, come già evidenziato, non è tanto il contenuto delle interpretazioni che informa il processo di attenzione, quanto la convergenza su una particolare condivisione della soggettività.
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Attaccamento e Mentalizzazione nella Relazione Terapeutica: I Dati della Ricerca Empirica
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Campailla |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia Clinica |
Relatore: | Franco Baldoni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 159 |
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