Definizione del business nelle editorie di nicchia. Il caso dell'Archivio Dedalus.

L’editoria libraria italiana si arricchisce ogni anno di numerose nuove case editrici, che spesso rimangono sconosciute, o addirittura non pubblicano neanche un libro.

Questo può accadere perché spesso le nuove sigle editoriali che si affacciano sul mercato sono già inadatte, dal punto di vista costituzionale, a svolgere un’attività economica e commerciale, oppure perché non la esercitano in modo professionalmente organizzato, o ancora perché la loro produzione assume un carattere estraneo alla situazione del mercato attuale.

In questo momento, la tendenza sottesa a questa mappa editoriale, dominata da grandi gruppi, è quella di un’azione sempre più forte e rapida nella direzione di acquisizioni e fusioni, che finiscono col radicalizzare sempre più il già forte oligopolio del settore, detenuto da pochi grandi attori.

In linea di massima, fusioni e acquisizioni hanno molteplici obiettivi: creare valore per gli azionisti; rispondere con il gigantismo alla saturazione dei mercati, all’eccesso di capacità produttiva, alla stagnazione della domanda e dei profitti; o, ancora, puntare a economie di scala. Ogni casa editrice, grande o piccola che sia, cerca quindi di muoversi in più direzioni, avendo compreso che è ormai impossibile vivere di rendita se non si vuole essere tagliati fuori dalla competizione.