Skip to content

Maternità reclusa: la questione delle detenute madri e dell'infanzia negata

La madre detenuta e la condizione dei bambini

Certamente la condizione della donna detenuta si differenzia da quella dell'uomo soprattutto in quanto le detenute donne, e in particolare le madri, vivono con maggiore difficoltà il distacco dagli affetti.
"Il carcere è un momento di vertigine. Tutto si proietta lontano: le persone, i volti, le aspirazioni, i sentimenti, le abitudini, che prima rappresentavano la vita, schizzano all'improvviso da un passato che appare subito remoto, lontanissimo, quasi estraneo", questo afferma Francesco Ceraudo, medico penitenziario.

La detenzione determina inevitabilmente uno strappo nei rapporti familiari ed affettivi, che non possono essere adeguatamente coltivati a causa della lontananza e dei ritmi istituzionali che il carcere stesso impone.
Si parla, a tal proposito, di "Sindrome da ingresso in carcere" per indicare che, con l'ingresso nell'istituto penitenziario, la lontananza dagli affetti e il soffocamento della propria sfera emotiva, molti detenuti sviluppano disturbi psicologici. In particolare, il distacco dagli affetti genera, specialmente per le donne detenute, senso di colpa e disagio emotivo che, spesso accompagnati da precedenti problematiche di tossicodipendenza, sfociano talvolta in comportamenti ansiosi o depressivi, regressivi e persino autolesionistici. Dunque, oltre alla costrizione fisica determinata dalla condizione di reclusione, si viene a creare anche una forma di atrofizzazione della propria sfera emozionale ed affettiva.

Ciò si verifica in particolar modo quando l'ingresso in carcere determina un distacco dai figli.
La maternità è senz'altro la problematica più sentita: il distacco dai figli lasciati fuori dal carcere, la detenzione di figli piccoli insieme alla madre, la questione delle detenute straniere che, essendo lontane dal proprio paese di origine, non hanno nessuno a cui affidare i figli.

Al 31 gennaio 2021 i bambini detenuti insieme alle loro madri erano 29, 13 dei quali stranieri, in carcere con le proprie 26 madri. Al 28 febbraio 2021 i bambini erano scesi ulteriormente a 27, con 25 detenute madri. In base agli ultimi dati del 31 agosto 2021 le madri con figli al seguito sono 26, e gli asili nido funzionanti sono 12. [...]

Come si può immaginare, però, gli effetti che l'ambiente del carcere provoca sui bambini possono essere dannosi: questi sono infatti spesso soggetti ad irrequietezza, crisi di pianto frequenti, problemi ad addormentarsi, inappetenza e significative variazioni di peso. Il carcere inoltre limita l'esercizio, l'esplorazione e il gioco, e dunque, una volta che i bambini imparano a stare in piedi, hanno poche possibilità di esplorare, trascorrendo al contrario molto tempo sui seggioloni, con ovvie conseguenze anche sotto il profilo dello sviluppo motorio.

Se quindi da un lato di essenziale rilevanza è la questione della protezione della maternità, garantendo alla madre detenuta di poter mantenere e coltivare il rapporto con i figli, dall'altro ciò si scontra con l'esigenza di tutelare l'infanzia. Proteggere la maternità significa infatti consentire alle condannate di poter accudire e crescere i propri figli, specie nei delicati primi anni della loro vita; tutelare l'infanzia significa, invece, assicurarsi che i bambini crescano in ambienti idonei al loro sviluppo psicofisico.

È dunque necessario chiedersi come sia possibile conciliare queste due opposte esigenze ed anche quanto, soprattutto per le pene minori, l'importanza di scontare la pena abbia effetti benefici rispetto alla rottura del legame madre-figlio e quanto l'influenza di questa decisione possa contribuire a compromettere la crescita sana del bambino.

Sarà a tal proposito essenziale, nell'ambito di questa trattazione, analizzare minuziosamente l'attuale normativa, nazionale ed internazionale, a tutela delle donne e madri in stato di detenzione e a tutela dell'infanzia, focalizzando l'attenzione sulle maggiori novità che il Legislatore ci offre e tenendo sempre presente che percentuali così basse, quali sono quelle riferibili alle donne detenute, non possono significare bassa attenzione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Maternità reclusa: la questione delle detenute madri e dell'infanzia negata

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Noemi Cassone
  Tipo: Laurea magistrale a ciclo unico
  Anno: 2020-21
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Fabrizio Siracusano
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 193

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi