L'influenza di Giambattista Vico sul ''liber'uomo'' Ugo Foscolo
La Logica Poetica, la vera nuova scienza vichiana?
Vico presenta questa fondamentale sezione del secondo libro della sua opera con lo spiegare che la logica considera le cose attraverso i modi di esprimerle, e, d'altra parte, col ricordarci che la poesia ê stato il prodotto naturale della potente fantasia dei primi popoli. Questi ultimi ebbero una lingua «che dovette cominciare con cenni o atti o corpi che avessero naturali rapporti all'idee [,] un parlare fantastico per sostanze animate». In sostanza, i primi popoli si esprimevano massimamente con l'uso della metafora, poiché «i primi poeti dieder a corpi l'essere di sostanze animate [,] talché ogni metafora sì fatta viene ad essere una picciola favoletta». Il linguaggio metaforico è una delle caratteristiche essenziali della mentalità primitiva, la quale dava un'anima, specie divina, a tutte le componenti del creato. Alla metafora s'affiancarono poi la metonimia (figura retorica di tipo semantico che consiste nel trasferire un significato da una parola ad un'altra in base a un rapporto di contiguità spaziale, temporale o causale) e la sineddoche (il trasferimento di significato da una parola a un'altra in base a una relazione di contiguità, come la parte per il tutto, il genere per la specie).
Tutto ciò confermava il carattere necessario del linguaggio e la nascita del verso prima della prosa. Per mezzo della logica, infatti, Vico si propone appunto di scoprire «l'origine delle lingue e delle lettere [,] le quali erano per natura congionte», come aveva già affermato precedentemente nel'Idea dell'Opera, nella quale osservava che «i filologi han creduto nelle nazioni esser nate prima le lingue, dappoi le lettere; quando nacquero esse gemelle e caminarono del pari, in tutte e tre le loro spezie, le lettere con le lingue». Di più, «tutte le nazioni prima parlarono scrivendo, come quelle che furon dapprima mutole»2, indicando con segni e rudimentali disegni ciò che volevano significare. Giova rammentare che per Vico «principio di tal origini di lingue e di lettere si truova essere stato chi primi popoli della gentilità furon poeti, i quali parlarono per caratteri poetici; la qual discoverta, chè la chiave maestra di questa Scienza, ci ha costo la ricerca ostinata di quasi tutta la nostra vita letteraria.
Nella prosecuzione del ragionamento il nostro filosofo ricorda «la prima lingua esser stata geroglifica o sia sagra ovvero divina; la seconda, simbolica o per segni o sia per imprese eroiche; la terza pistolare per comunicare ai lontani tra loro i presenti bisogni della lor vita», e spiega la gran varietà di lingue presenti nel mondo, sostenendo che «come certamente i popoli per la diversità de climi han sortito varie diverse nature, onde sono usciti tanti costumi diversi; così dalle loro diverse nature e costumi sono nate altrettante diverse lingue».
Ai gesti e ai cenni, alle metafore e alle metonimie, si aggiunsero le onomatopee (l'imitazione dei suoni naturali, presente anche in Omero), le interiezioni, i pronomi, le preposizioni, i nomi delle cose e, per ultimi, i verbi, a partire dagli imperativi monosillabici. «Da tutto ciò – insiste Vico – sembra essersi dimostrato la locuzion poetica esser nata per necessità di natura umana prima della prosaica», e Croce riassume e conclude scrivendo che «la poesia non è nata per capriccio di piacere, ma per necessità di natura. La poesia tanto poco è superflua ed eliminabile che, senza di essa, non sorge il pensiero: è la prima operazione della mente umana».
Vico dunque critica le precedenti dottrine sulla poesia quale mediatrice di verità filosofiche o mera fonte di diletto, poesia didascalica, esornatrice o frutto d'ingegnose esercitazioni, e la eleva a realtà storico-psicologica con una propria funzione pratica e sociale, nell'indicarla come la spontanea manifestazione di un'umanità dotata di scarsa riflessione, ma all'opposto di gran fantasia, e di considerarla generata da «un difetto di raziocinio».
Questo brano è tratto dalla tesi:
L'influenza di Giambattista Vico sul ''liber'uomo'' Ugo Foscolo
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Aldo Spano |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2003-04 |
Università: | Università degli Studi di Sassari |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Sebastiano Ghisu |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 140 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi