La "Laborem Exercens" di Giovanni Paolo II
La Laborem Exercens
Quando Giovanni Paolo II comunicò la sua intenzione di pubblicare l’enciclica sul lavoro umano, in occasione del novantesimo anniversario della Rerum Novarum, nel maggio 1981, alcune riviste intellettuali cattoliche cominciarono ad occuparsi dell’argomento con l’intenzione di preparare il terreno e, eventualmente, apportare alcune idee che potessero servire al documento. In alcuni casi furono esplicitamente proposte alcune strade per rinnovare la teologia del lavoro, che, senza far diretto riferimento alla pubblicazione imminente dell’enciclica, di fatto si presentavano come un orientamento per la stessa.
Già nel 1980, la rivista francese di teologia Foi et vie dedicò il suo primo numero alla pubblicazione delle ricerche preparatorie per il Sinodo nazionale dell’episcopato francese, che si occupava di alcuni problemi relativi al lavoro. In questa rivista venivano sviluppati alcuni dei temi classici della riflessione cristiana, quali i fondamenti biblici del lavoro, la vocazione al lavoro, il lavoro e la salvezza, le ideologie e il lavoro, la tecnica e le prospettive per il futuro decennio nell’organizzazione del mondo del lavoro.
Anche il primo numero della rivista internazionale di teologia Concilium, di quello stesso anno, si occupava di lavoro e religione. Nella prima parte era illustrata la situazione lavorativa in alcuni paesi considerati rappresentativi delle diverse realtà esistenti; nella seconda parte veniva presentata la concezione del lavoro nel pensiero filosofico di Hegel, Marx e Weber. Infine, nella terza parte venivano sviluppati gli aspetti teologici.
Nell’anno successivo, nei primi mesi del 1981, Le supplèment dedicò un numero a il lavoro, nuova questione. In questo caso la prospettiva era sostanzialmente sociologica e giuridica, ma non abbandonava il punto di vista religioso, poichè la rivista si proponeva di favorire l’accostamento di due aspetti del problema: l’aspetto teologico e la sua applicazione alla mutevole realtà del mondo del lavoro.
Questi antecedenti più immediati alla pubblicazione dell’enciclica dimostrano che si era creata una certa aspettativa, in campo scientifico.
Inoltre lo stesso Papa aveva cominciato a parlare del lavoro, fin dai primi passi del pontificato.
Negli anni centrali del Novecento la teologia aveva prestato grande attenzione al tema del lavoro. Diversamente, sul finire degli anni ‘60 questa attenzione andò scemando.
La pubblicazione dell’enciclica Laborem Exercens di Giovanni Paolo II segna l’inizio di una nuova fase nella quale il lavoro ritorna, ancora una volta, in primo piano, e certamente con una finalità e in una prospettiva innovatrice. In questo documento il Papa infatti afferma la forza trasformatrice del lavoro, ponendo tuttavia l’accento non sul frutto o sul risultato storico del lavoro, bensì sull’uomo che esercita il lavoro.
L’enciclica in questione testimonia il nuovo modo di occuparsi di Dottrina Sociale della Chiesa da parte di Giovanni Paolo II rispetto ai papi precedenti: l’approccio con il quale viene proposto l’argomento è più teologico e infarcito di dati biblici. Egli infatti auspica una cultura del lavoro ispirata cristianamente, insistendo su elementi biblici, teologici, cristologici e antropologici.
Nel documento la questione sociale non è più considerata, come nella Rerum Novarum, questione operaia, bensì questione mondiale di disuguaglianze e di ingiustizie.
Il documento, che avrebbe dovuto essere promulgato il 15 maggio 1981, ma fu posticipato poichè due giorni prima di quella data il Papa subì il grave attentato in piazza San Pietro, si suddivide in cinque parti o capitoli, e comprende complessivamente 27 paragrafi di notevole ampiezza. Nella prima parte, introduttiva, il Papa si sofferma sulle motivazioni che hanno ispirato il documento, e ne indica il contesto storico, rilevando l’estrema importanza del tema trattato, anche in rapporto alle attuali profonde trasformazioni della società, che “richiedono un riordinamento e un ridimensionamento delle strutture dell'economia odierna, nonché della distribuzione del lavoro” (Laborem Exercens, n. 1). La Laborem Exercens infatti è l’enciclica della rivoluzione tecnologica dell’epoca postindustriale, che ha provocato notevoli mutamenti nel mondo del lavoro. Con essa per la prima volta in un documento del Magistero pontificio si parla di microprocessori, di elettronica, di miniaturizzazione, di informatica e telematica, segno dell’importanza che attribuisce il Papa all’introduzione dell’automazione.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La "Laborem Exercens" di Giovanni Paolo II
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Alessia Centorrino |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Messina |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Cesare Magazzù |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 108 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi