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Crisi Sub-Prime: Dagli Stati Uniti all'Europa

La grande crisi del nuovo secolo

La più famosa e grande vittima della crisi fu la banca Lehman Brothers, ma non l'unica.
La globalizzazione e l'integrazione dei mercati favorirono la proliferazione della crisi. La crisi scoppiò ufficialmente nell'agosto del 2007 ma all'inizio di febbraio del 2007 la New Century Finance affermò di avere avuto una diminuzione di utili e sollevò alcune preoccupazioni circa il mercato ipotecario, le azioni della New Century Financial Corp, scesero a $10.92 subito dopo l'annuncio per poi chiudere a $19.24 come riportato da un estratto di un articolo del New York Times:

Adding to concerns about mortgages, New Century Financial Corp. fell $10.92, or 36.2 percent, to $19.24, a new 52-week low after the mortgage lender said it didn't properly
account for some of the home loans it had to buy back.


Il mercato dei sub-prime fu la causa scatenante della crisi del nuovo secolo; i mutui sub-prime sono mutui concessi a una clientela classificata come ad alto rischio di insolvenza.
I criteri per poter definire una clientela sub-prime sono:

• Due o più insolvenze oltre i 30 giorni dalla data di pagamento negli ultimi 12 mesi, oppure una o più insolvenze oltre i 60 giorni dalla data di pagamento negli ultimi 24 mesi.

• Condanna, pignoramento, espropriazione forzata, storno nei precedenti 24 mesi.

• Bancarotta negli ultimi 5 anni.

• Relativamente alta probabilità di insolvenza evidenziato, per esempio da un punteggio di merito di credito (FICO) pari a 660 o inferiore (a seconda del rapporto prodotto/garanzie) o da una stima di merito equivalente.

• Rapporto costo del debito su reddito del 50% o superiore, o altrimenti limitata capacità di coprire le spese ordinarie della famiglia dopo la detrazione totale dei costi mensili del debito dal reddito famigliare mensile.

L'aumento dell'erogazione di credito a una clientela altamente rischiosa, ha due possibili epiloghi:

• La clientela ripaga il debito e la banca lucra un alto guadagno dovuto dagli alti tassi d'interesse richiesti per questa operazione.

• La clientela non ripaga parzialmente o interamente il debito, la banca perde il capitale investito.

La politica generosa con cui le banche concedevano prestiti era favorita dai bassi tassi d'interesse delle banche centrali e dalle politiche economiche occidentali che attraverso l'indebitamento delle famiglie alimentavano la domanda la quale trainava la crescita. L'indebitamento non è necessariamente negativo, molte aziende ricorrono a prestiti per investire, lo Stato stesso investe passando prima per l'indebitamento, le famiglie si indebitano per consumare e/o per investire. Diversi beni possono essere sia consumo che investimento, ad esempio un'automobile utilizzata per recarsi al lavoro in orari in cui non vi sono mezzi pubblici può essere considerata un investimento poiché genera un ricavo, un'automobile costosa utilizzata per lo stesso fine è anche consumo.
Il consumo è accettabile se correttamente rapportato al proprio reddito, in caso contrario un alto tasso d'indebitamento può portare più facilmente all'insolvenza, le banche concedendo prestiti facilmente a una clientela sub-prime gettarono le basi per far scatenare la crisi innescata infatti dall'insolvenza di alcune famiglie sub-prime.
Le banche concessero facilmente i mutui poiché il mercato immobiliare era in crescita, perciò credevano di poter facilmente rivendere le casa a un prezzo elevato in caso di insolvenze isolate.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Crisi Sub-Prime: Dagli Stati Uniti all'Europa

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Informazioni tesi

  Autore: Alessio Di Carlo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi dell'Insubria
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Marcello Spanò
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 38

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