Le strategie delle banche di credito cooperativo nel settore dell'intermediazione mobiliare
La gestione e l'organizzazione delle banche di credito cooperativo
In generale, le strategie adottate per il posizionamento competitivo condizionano l’organizzazione aziendale; quest’ultima, a sua volta, traccia le linee guida della gestione.
L’organizzazione va vista come un insieme di relazioni sistemiche e dinamiche; ciò mette in risalto come ogni impresa sia connotata da caratteristiche proprie, che la differenziano dalle altre organizzazioni.
Nell’analizzare la struttura organizzativa bisogna tener conto dei seguenti elementi:
- degli obiettivi gestionali;
- del contesto ambientale socio-economico di riferimento;
- delle strategie di sviluppo;
- delle caratteristiche quali-quantitative delle risorse a disposizione;
- dei vincoli normativi e regolamentari;
- del grado di autonomia strategica, organizzativa e gestionale disponibile.
La banca di credito cooperativo, al fine di ottimizzare la propria capacità di creare valore economico nel tempo, dovrebbe a priori effettuare delle scelte strategiche concernenti il grado di specializzazione produttiva; inoltre dovrebbe individuare l’assetto istituzionale e organizzativo più rispondente alle proprie esigenze.
In una BCC occorre individuare le aree di attività che, grazie alle competenze distintive di cui si dispone, possano consentire il conseguimento di un vantaggio competitivo nei confronti dei competitors; inoltre, va individuato il modello istituzionale e organizzativo maggiormente rispondente al proprio grado di autonomia operativa e di specializzazione produttiva.
La BCC, per ottenere un posizionamento competitivo ottimale, deve individuare le aree di attività in cui riesce a gestire i rischi in modo più efficiente rispetto ai suoi competitors.
In sostanza, la BCC deve specializzarsi nel segmento di attività prescelto; soltanto in questo modo può rendere più efficiente la gestione dei rischi e conseguire il massimo rendimento all’interno del segmento selezionato.
La banca di credito cooperativo svolge principalmente le attività di raccolta del risparmio e dell’esercizio del credito nei confronti della clientela retail; quest’ultima è costituita da piccoli operatori economici e da piccole e medie imprese situate nell’ambito territoriale di operatività della BCC.
Nell’ambito del retail banking, le BCC effettuano un’ulteriore suddivisione della clientela, in modo tale da offrire prodotti e servizi diversificati, sulla base delle esigenze manifestate da ognuno dei sottosegmenti di domanda individuati.
A livello organizzativo, dalle strategie di diversificazione deriverebbe un assetto direzionale strutturato per divisioni di segmento; inoltre, si avrebbe il decentramento di funzioni di produzione, di distribuzione e di indirizzo strategico all’interno delle direzioni di segmento.
Le banche di credito cooperativo, al fine di mantenere una certa flessibilità ed economicità nella gestione operativa, dovrebbero ridurre il proprio decentramento organizzativo, indirizzandosi verso la gestione delle funzioni comuni di indirizzo e controllo strategico delle fasi della produzione e della distribuzione; tali funzioni potrebbero essere gestite all’interno della direzione generale, grazie anche all’ausilio delle unità di staff.
Una BCC può svolgere la propria attività all’interno di uno specifico segmento di clientela o una predefinita area geografica, come pure, può collocare un determinato prodotto o servizio finanziario o utilizzare un determinato canale distributivo.
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Le strategie delle banche di credito cooperativo nel settore dell'intermediazione mobiliare
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Pignatelli |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Foggia |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze economico-aziendali |
Relatore: | Stefano Dell'Atti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 128 |
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