L’Infermiere nel Servizio Morgue: Revisione Sistematica della Letteratura

Il termine “gestione della salma” è inteso come il prendersi cura del corpo; in questo senso è fondamentale tenere a mente che il defunto, prima di essere tale, era una persona che viveva, quindi deve essere trattato con dignità; di conseguenza è opportuno che vengano adottati atteggiamenti e comportamenti volti al rispetto della persona. Gestire la salma consiste in un processo articolato in diverse fasi di cui l’infermiere è responsabile e che può svolgere direttamente o delegando il personale di supporto adeguatamente formato.

Fasi della gestione della salma
-> Accettazione
-> Identificazione
-> Osservazione
-> Conservazione
-> Composizione

1. Accettazione
L’accettazione rappresenta la fase preliminare, durante la quale l’infermiere è tenuto a valutare se la salma sia stata composta in modo idoneo dal personale del reparto in cui è avvenuto il decesso e in particolare:
* Accerta la presenza del cartellino identificativo sulla salma e verifica che siano presenti i dati anagrafici del paziente, data e ora del decesso, reparto in cui è avvenuto il decesso, timbro e firma del medico.
* Accerta la presenza del braccialetto identificativo su uno degli arti della salma, solitamente sul polso, e verifica che sia completo di nome, cognome, data di nascita, data e ora del decesso, reparto di provenienza e numero nosologico1.

2. Identificazione
Dopo aver accettato la salma, l’infermiere la identifica, confrontando i dati acquisiti nella fase precedente, con i dati contenuti nella cartella clinica. Se i dati sono corretti, l’infermiere potrà riportarli sul registro dedicato e validato dalla Direzione Sanitaria; se invece riscontra delle anomalie, dovrà contattare il personale del reparto in cui è avvenuto il decesso per chiarirne l’identità..

3. Osservazione
Il periodo di osservazione dura di norma 24 ore dall’ora del decesso, infatti ai sensi dell’ art 8 del Regolamento di Polizia Mortuaria approvato con DPR 285/90 “nessun cadavere può essere chiuso in cassa, né essere sottoposto ad autopsia, a trattamenti conservativi, a conservazione in celle frigorifere, né essere inumato, tumulato, cremato, prima che siano trascorse 24 ore dal momento del decesso”
La morgue deve disporre,quindi, di una sala per l’osservazione la cui temperatura non deve superare i 18°C.
Durante tale periodo il corpo deve essere posto in condizioni tali da non ostacolare eventuali manifestazioni di vita1. Questa fase è di fondamentale importanza perché permette di osservare le modificazioni tanatologiche del cadavere, e quindi, di stabilire con certezza la morte di un individuo, nonché la cronologia della morte. Le modificazioni tanatologiche, o fenomeni cadaverici, comprendono l’insieme dei cambiamenti della struttura organica e dello stato fisico-chimico, a cui va incontro il corpo dopo la morte.
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