Solvency II: innovazione nel settore assicurativo europeo ed effetti sulla gestione dei rischi. L'approccio del Gruppo Generali.
La gestione del rischio legale e di compliance
Il rischio legale si identifica nel rischio di perdita o riduzione di valore delle attività di portafoglio a causa di contratti o documenti legali inadeguati oppure non corretti, o contenenti cause che si rivelino significativamente onerose. Tale rischio è inteso come una manifestazione del rischio operativo che rende necessario diagnosticare la causa della perdita o della riduzione di valore in portafoglio.
Il rischio di compliance, invece, come definito dal Regolamento italiano Isvap n.20/2008 più volte richiamato, è rappresentato dal rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite patrimoniali o danni di reputazione, in conseguenza di violazioni di norme di autoregolazione oppure di leggi, regolamenti o provvedimenti delle Autorità di vigilanza.
La presenza nell’impresa di adeguate strutture in grado di garantire l’osservanza delle regole legali è sicuramente uno strumento rivolto all’efficacia interna, ma anche ad un profilo esterno, consistente nella protezione dei contraenti.
Infatti, per la prima volta, è stata richiesta la presenza di una funzione di compliance che rafforzi i presidi a salvaguardia della stabilità delle imprese di assicurazione.
La mancata osservanza delle leggi porta infatti un grave danno all’immagine e alla reputazione aziendale che va a impattare negativamente sulla valutazione fornita dalle agenzie di rating al mercato; per tale motivo tale rischio viene anche chiamato rischio reputazionale.
La funzione di compliance si estrinseca nella valutazione dell’adeguatezza dell’organizzazione e delle procedure interne al raggiungimento degli obiettivi di verifica di conformità alle norme. In particolare, la predetta funzione:
identifica le norme applicabili all’impresa e valuta il loro impatto sulle procedure aziendali;
valuta l’adeguatezza e l’efficacia delle misure organizzative di prevenzione adottate e propone le modifiche finalizzate ad assicurare un adeguato presidio del rischio;
verifica l’efficacia degli adeguamenti organizzativi conseguenti alle modifiche suggerite;
predispone adeguati flussi informativi diretti agli organi sociali dell’impresa.
I compiti, le responsabilità e le modalità operative sono definite dall’Organo Amministrativo che ne assicura l’indipendenza; nello specifico, il Regolamento italiano prevede che la funzione sia separata da quella di internal auditing che ne valuta, però, l’efficienza e l’efficacia mediante periodiche verifiche.
Inoltre, in applicazione del principio di proporzionalità, l’art. 25, al fine di soddisfare le necessità delle piccole imprese, prevede diverse opzioni per l’organizzazione della funzione, che consente alle imprese di nominare come responsabile anche un amministratore, purché privo di deleghe operativo, oppure di esternalizzare tale attività.
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Solvency II: innovazione nel settore assicurativo europeo ed effetti sulla gestione dei rischi. L'approccio del Gruppo Generali.
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Informazioni tesi
Autore: | Roberto Russo |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Scienze economico-aziendali |
Relatore: | Luigi Gubitosi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 191 |
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